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FRATTURE OSSEE

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FRATTURE OSSEE FRATTURE OSSEE L osso, ben lungi dall essere – PowerPoint PPT presentation

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Title: FRATTURE OSSEE


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FRATTURE OSSEE
2
Losso, ben lungi dallessere " unimpalcatura"
passiva è un "organo", al pari del
fegato/rene/etc, metabolicamente attivo,
complesso, strettamente connesso allo stato di
salute dellorganismo e dallattività fisica
svolta.
3
(No Transcript)
4
Losso, per fratturarsi, deve assorbire energia
derivante da un trauma e lenergia necessaria per
produrre la frattura varia in funzione del
meccanismo del trauma, flessione/torsione/assiale
e dallentità del carico. Qualunque sia la
modalità di produzione della frattura leffetto
sarà uninterruzione dellarchitettura ossea,
lacerazione della membrana, riccamente
vascolarizzata ed innervata, che riveste
esternamente la superficie ossea (periostio) e
rottura del letto vascolare allinterno dellosso
(circolo endostale). Dallinevitabile ematoma
che immediatamente si forma prende avvio il
processo riparativo che porterà a guarigione
losso attraverso diverse fasi.
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Dopo la frattura, a livello dei frammenti, si
forma un ematoma, alimentato dalla rottura dei
vasi periostali ed endostali, che è il primo
momento del processo di guarigione i margini
della frattura vanno incontro a morte cellulare
ed il coagulo seguito allematoma viene
infiltrato da cellule quali macrofagi, globuli
bianchi, fibroblasti e mastoblasti. Losso
necrotico viene rimosso .
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callo fibroso
Il coagulo viene attraversato ed abitato da vasi
(arteriole) che apportano ossigeno e da elementi
cellulari quali osteoblasti e condroblasti. In
questa fase si forma il callo fibroso.
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callo osseo
Il callo fibroso, tra la terza e la quarta
settimana dalla frattura, inizia a trasformarsi
in callo osseo ovvero inizia la calcificazione
del tessuto che porterà alla trasformazione del
callo in osso strutturato.
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periostio
La fase di rimodellamento  inizia sei settimane
dopo la frattura e può durare settimane o mesi
in questo tempo losso viene a rimodellarsi nella
propria struttura fino a riacquisire la primitiva
resistenza meccanica. La fase di rimodellamento
si considera esaurita quando cessa ogni processo
rigenerativo a livello della frattura.
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Vi sono però condizioni che rallentano od
impediscono la guarigione di una frattura, dette
rispettivamente ritardo di consolidazione e
pseudoartrosi , dovute a precise patologie,
localizzazioni della frattura o dalla posizione
della frattura. Tra le prime occorre ricordare
il diabete, le insufficienze renali,
losteoporosi e la malattia di Paget, infezioni
ossee, tumori e gli esiti di radiazioni ecc
Nella malattia di Paget, lalterazione è a
carico degli osteoclasti, che assorbono losso in
maniera disordinata ed esagerata
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Tra le seconde bisogna ricordare le fratture
articolari, leccessiva distanza tra i capi ossei
fratturati detta diastasi, leccessiva mobilità
di un capo osseo rispetto allaltro,
linterposizione tra un capo fratturato e laltro
di tessuto molle (p.e. periostio, fasce
muscolari e muscoli), un deficit di
vascolarizzazione del distretto fratturato.
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Frattura scomposta della tibia
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