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Title: Modellizzazione teorica dei processi di trasferimento di energia da leganti coniugati a ioni lantanidi Author: GF Musso Last modified by – PowerPoint PPT presentation

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Title: Universit


1
Università degli Studi di GenovaDCCI -
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
  • Modellizzazione teorica dei processi di
    trasferimento di energia da leganti coniugati a
    ioni lantanidi

2
Modellizzazione teorica dei processi di
trasferimento di energia da leganti coniugati a
ioni lantanidi
  • Erbio(III) tris(8-idrossichinolina)
  • I Parte
  • Interesse applicativo dei complessi organici
    dellerbio Elettroluminescenza ed OLED.

3
Introduzione
  • I materiali drogati con Erbio risultano
    particolarmente interessanti per le potenziali
    applicazioni nelloptoelettronica.
  • Ione Er 3 luminescenza a 1.5µm finestra
    standard delle telecomunicazioni.
  • Transizione
  • ___________ 4I13/2 1stato eccitato
  • hn
  • ___________ 4I15/2 Ground state
  • Struttura elettronica
  • Er Xe 4f12 6s2
  • Er3 Xe 4f11
  • Per questo motivo sono stati effettuati notevoli
    sforzi per produrre un emettitore con tecnologia
    basata sul silicio.
  • Matrici inorganiche drogate con Erbio bassa
    conc. di ioni erbio.

4
Elettroluminescenza da materiali organici
  • Interesse utilizzo materiali organici per
    sostituire i componenti optoelettronici
    tradizionali.
  • Vantaggi
  • -processabilità in soluzione
  • -flessibilità
  • -basso costo.
  • Elettroluminescenza
  • 1936 creazione di luce applicando un campo
    elettrico ad un sale di Zn
  • 1950 stesso effetto con film organico
  • 1987 - elettroluminescenza nel VIS, con un picco
    a 510nm dallalluminio tris(8-idrossichinolin
    a) (AlQ) su diodi
  • (CW Tang, SA VanSlyke, Appl Phys Lett
    51,913(1987)).
  • Lutilizzo di questi materiali ha portato alla
    realizzazione degli OLED.

5
OLED
  • Organic Light Emitting Diodes
  • Metodo di generare luce utilizzando materiali
    organici.
  • Dispositivi attivati da tensione continua (come
    i LED) e caratterizzati da elevata efficienza
    luminosa.
  • Miglioramento brillantezza, efficienza ed
    affidabilità di dispositivi organici che emettono
    luce.
  • AlQ rimane il più utilizzato.
  • Nel 1998 primi dispositivi a colori.
  • Recentemente, prototipi di display anche di
    ampie dimensioni gt
  • Potenziale utilizzo per schermi per uso
    informatico e televisivo

6
Struttura OLED
7
Funzionamento OLED
8
Funzionamento OLED
9
Funzionamento OLED
10
Funzionamento OLED
11
Funzionamento OLED
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Funzionamento OLED
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Funzionamento OLED
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Funzionamento OLED
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Funzionamento OLED
16
Funzionamento OLED
17
Funzionamento OLED
18
Funzionamento OLED
19
Funzionamento OLED
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Caratteristiche OLED
  • Vantaggi OLED rispetto LCD
  • Si basano sullelettroluminescenza (emissione
    diretta di luce)
  • Angolo di visione più ampio
  • Consumo di energia limitato
  • Assenza di sorgenti di luce (spessore e lampade
    Hg nei grandi display).
  • Aspetti da migliorare
  • Decadimento dei colori
  • Vita del display

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Utilizzo complessi Erbio
  • Lo svantaggio delle matrici inorganiche drogate
    con Erbio è la bassa conc. raggiungibile di ioni
    erbio, ma ciò può essere risolto incorporando
    lerbio in una matrice polimerica e circondando
    lo ione con leganti organici (in modo da
    aumentare la solubilità dellerbio nella matrice
    polimerica).
  • Inoltre, i leganti organici possono incrementare
    la luminescenza dellerbio, poiché essi assorbono
    fortemente e quindi trasferiscono questa energia
    allo ione metallico, risolvendo il problema
    dovuto al basso coeff. di estinzione dello ione
    erbio.

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Erbio(III) tris(8-idrossichinolinato)(ErQ)
  • Possibilità di utilizzare lErQ che mostra
    luminescenza a 1.5mm a temperatura ambiente nei
    dispositivi OLED per il vicino IR.
  • 1999 - OLED a base di ErQ che emette a 1.54mm
    costruito usando ErQ come strato emittente e
    N,N-bis(3- metilfenil)-1,1-difenil-4,4- diammi
    na (TPD) come strato trasportatore di lacune.
  • RJ Curry, WP Gillin, Appl.Phys.Lett. 75,1380
    (1999)

23
S2
Trasferimento di Energia dal Legante allo Ione
Conversione interna
ISC
S1
Assorbimento spin-proibito
Energy transfer
Assorbimento
T1
Fosforescenza
Fluorescenza
Emissione dello ione Er3
S0
Lantanide
Legante
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Isomeri ErQe AlQ
  • Esistenza di due isomeri per ErQ evidenziata
    dalla presenza di una spalla a 1533nm nello
    spettro principale centrato a 1525nm.
  • Presenza dei due isomeri nelle diverse fasi di
    AlQ, confermata dallanalisi strutturale.

fac
mer
25
Struttura cristallina AlQ
  • Unità di cella isomero meridionale dell
    alluminio tris(8-idrossichinolina).
  • Schmidbaur H, Lettenbauer J, Wilkinson DL,
    Muller G, Kumberger O, Z Naturforsch B46,
    901(1991)

26
Letteratura dati sperimentali ErQ
  • Gillin WP, Curry RJ, Erbium(III)
    tris(8-hydroxyquinoline) (ErQ) A potential
    material for silicon compatible 1.5mm emitters,
    Appl Phys Lett 74(6), 798(1999)
  • Curry RJ, Gillin WP, 1.54mm electroluminescence
    from erbium(III) tris(8-hydroxyquinoline)
    (ErQ)-based organic light-emitting diodes, Appl
    Phys Lett 75(10), 1380-1382(1999)
  • Curry RJ, Gillin WP, Knights AP, Gwilliam R,
    Silicon-based organic light-emitting diode
    operating at a wavelength of 1.5mm, Appl Phys
    Lett 77(15), 2271-2273(2000)
  • Magennis SW, Ferguson AJ, Bryden T, Jones TS,
    Beeby A, Samuel IDW, Time-dependence of
    erbium(III) tris(8-hydroxyquinolate)
    near-infrared photoluminescence implications for
    organic light-emitting diode efficiency,
    Synthetic Metals 138, 463-469(2003)

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Calcoli teorici su AlQ
  • Calcolo quantochimico sui due isomeri di AlQ
    (mer-simm C1, fac-simm C3)
  • DFT (BLYP)
  • Utilizzo onde piane per lespansione delle
    funzioni donda
  • Utilizzo pseudopotenziali
  • Calcolo HOMO e LUMO dei due isomeri geometrici
  • Referencees
  • Curioni A, Andreoni W , IBM J Res Dev
    45(1),101-113(2001)
  • Curioni M, Boero M, Andreoni W, Chem Phys Lett
    294, 263-271(1998)
  • Curioni A, Andreoni W, Treusch R, Himpsel FJ,
    Haskal E, Seidler P, Heske S, Kakar S, vanBuuren
    T, Terminello LJ, Appl Phys Lett 72,
    1575-1577(1998)
  • Curioni A, Andreoni W, J Amer Chem Soc 121,
    8216-8220(1999)
  • Curioni A, Andreoni W, Synth Met
    111-112,199-301(2000)

28
AlQ
LUMO1
LUMO
HOMO
Curioni A, Boero M, Andreoni W Chem Phys Lett
294,263-271(1998)
fac
mer
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Modellizzazione teorica dei processi di
trasferimento di energia da leganti coniugati a
ioni lantanidi
  • Erbio(III) tris(8-idrossichinolina)
  • II Parte
  • Ottimizzazione di geometria del complesso.

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Ottimizzazione geometria
  • Difficoltà ottimizzazione geometria con metodi
    ab-initio, per presenza terra rara.
  • Elevato numero atomico e quindi di elettroni per
    lo ione Erbio.
  • Elevato numero di elettroni per le 3 molecole di
    legante.
  • Diverse possibilità di distribuzione sugli
    orbitali 4f.
  • Utilizzo core potential.

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Geometria Legante
  • Ottimizzazione geometria
  • Gaussian98
  • Simmetria C1
  • Carica 0 Molteplicità 1
  • DFT (B3LYP)
  • Basis set
  • 6-31G(D)
  • 6-311G(D,P)
  • Struttura cristallina
  • Roychowdhury P, Acta Cryst B34, 1047-1048(1978)
  • Banerjee T, Saha NN, Acta Cryst C42,
    1408-1411(1986)

8-idrossichinolina
32
Geometria dimero legante
  • Formazione del dimero nella struttura cristallina
  • Ottimizzazione geometria dimero
  • Gaussian98
  • Simmetria C2,Ci,C2h
  • Carica 0 Molteplicità 1
  • DFT (B3LYP)
  • Basis set
  • 6-31G(D)
  • 6-311G(D,P)
  • Confronto con geometria calcolata monomero
  • Confronto con struttura sperimentale (simm C2)
    (Banerjee T, Saha NN, Acta Cryst C42,
    1408-1411(1986))

Formazione dimero 8-idrossichinolina
33
Confronto geometria monomero-dimero
8-idrossichinolina
Lunghezze di legame Å
Basis set Basis set Basis set Basis set
6-31G(D,P) 6-31G(D,P) 6-311G(D,P) 6-311G(D,P)
Legame Monomero Dimero Monomero Dimero
N1-C2 1.320 1.322 1.317 1.318
C2-C3 1.416 1.413 1.414 1.411
C3-C4 1.377 1.374 1.374 1.372
C4-C5 1.419 1.418 1.417 1.416
C5-C6 1.419 1.417 1.417 1.415
C6-C7 1.379 1.378 1.376 1.375
C7-C8 1.414 1.409 1.412 1.408
C8-C9 1.381 1.386 1.378 1.383
C9-C10 1.431 1.433 1.429 1.431
N1-C10 1.360 1.364 1.358 1.362
C5-C10 1.426 1.432 1.424 1.430
C9-O11 1.350 1.345 1.348 1.343
O11-H12 0.978 0.987 0.975 0.984
34
Confronto geometria monomero-dimero
8-idrossichinolina
Lunghezze di legame Å
0.984
35
Confronto geometria calcolata dimero e struttura
cristallina
Lunghezze di legame Å Lunghezze di legame Å Geometria calcolata Basis set Geometria calcolata Basis set
Legame Struttura cristallina 6-31G(D,P) 6-311G(D,P)
N1-C2 1.331 1.322 1.318
C2-C3 1.389 1.413 1.411
C3-C4 1.357 1.374 1.372
C4-C5 1.402 1.418 1.416
C5-C6 1.410 1.417 1.415
C6-C7 1.365 1.378 1.375
C7-C8 1.427 1.409 1.408
C8-C9 1.371 1.386 1.383
C9-C10 1.393 1.433 1.431
N1-C10 1.374 1.364 1.362
C5-C10 1.428 1.432 1.430
C9-O11 1.367 1.345 1.343
O11-H12 1.0 0.987 0.984
Distanza N-O intermolecolare (Legame H) Stuttura
cristallina 2.815 Å Geometria dimero 6-31G(D,P)
2.787 Å Geometria dimero 6-311G(D,P) 2.798
Å Angolo tra i piani molecolari Struttura
cristallina 52.26 Geometria dimero 6-31G(D,P)
43.35 Geometria dimero 6-311G(D,P) 47.50
Banerjee T, Saha NN, Acta Cryst C42,
1408-1411(1986)
36
Confronto geometria calcolata dimero e struttura
cristallina
Distanza N-O intermolecolare (Legame H) Stuttura
cristallina 2.815 Å Geometria dimero 6-31G(D,P)
2.787 Å Geometria dimero 6-311G(D,P) 2.798
Å Angolo tra i piani molecolari Struttura
cristallina 52.26 Geometria dimero 6-31G(D,P)
43.35 Geometria dimero 6-311G(D,P) 47.50
Banerjee T, Saha NN, Acta Cryst C42,
1408-1411(1986)
37
Approccio teorico
  • Lo studio teorico dei processi di trasferimento
    di energia richiede la conoscenza della natura e
    dellordinamento degli stati energetici del
    complesso. Questo implica che il primo passo da
    fare è quello di ottenere una geometria che
    descriva il sistema con sufficiente accuratezza
    per il successivo calcolo degli stati eccitati
    della molecola.
  • Per questi sistemi lottimizzazione della
    geometria presenta principalmente due ostacoli
  • a) lopportuna descrizione degli elettroni
    4f
  • b) il trattare un sistema con un elevato
    numero di atomi pesanti.
  • Limpiego dei metodi ab initio usuali consente
    di tenere conto esplicitamente degli elettroni
    f, ma in genere limita il tipo di sistema
    analizzabile a molecole di dimensione
    medio-piccola.
  • Viceversa, le hamiltoniane semiempiriche se da
    una parte consentono di estendere
    linvestigazione teorica a sistemi di maggiori
    dimensioni, dallaltra non permettono di trattare
    elettroni di tipo f. In questo studio si sono
    utilizzate entrambe le metodologie, anche a scopo
    comparativo.

38
Approccio teorico
  • Ab initio
  • Modello
  • DFT B3LYP/SSDECP
  • Il tipo di funzionale scelto è noto fornire
    geometrie di buona qualità.
  • Elettroni f trattati esplicitamente.
  • Elevati tempi di calcolo.
  • Possibilità di migliorare la descrizione degli
    effetti di correlazione elettronica in base alla
    scelta del tipo di funzionale di densità e della
    base.
  • Semiempirico
  • Modello
  • Metodo AM1/PM3, hamiltoniane opportunamente
    parametrizzate per ottenere geometrie in buon
    accordo con i dati sperimentali.
  • Non tiene conto degli elettroni f (si presenta
    quindi il problema di come trattare lo ione
    lantanide).
  • Tempi di calcolo contenuti.
  • Effetti di correlazione elettronica parzialmente
    contenuti nella parametrizzazione.

39
Approccio semiempirico utilizzato
  • Lutilizzo di hamiltoniane semiempiriche
    standard che non sono parametrizzate per gli
    atomi delle terre rare implica che lo ione
    lantanide dovrà essere trattato in modo
    effettivo. Le possibili soluzioni a questo
    problema sono
  • - sostituire allo ione metallico la sua sola
    carica,
  • - sostituire il lantanide con uno ione
    equivalente parametrizzato nel modello
    semiempirico selezionato,
  • - creare un opportuna parametrizzazione per lo
    ione di cui ci si occupa (Sparkle Model).
  • Il primo approccio soddisfa unicamente il
    principio di neutralità, il secondo permette di
    considerare anche eventuali interazioni di core
    tra il metallo e gli atomi circostanti, mentre il
    terzo è lapproccio più completo poiché
    attraverso i nuovi parametri dovrebbe meglio
    riprodurre le geometrie di complessi implicanti
    lo ione reale.
  • In base a queste considerazioni, si è scelto di
    utilizzare il secondo tipo di approccio, poiché
    sembra essere il miglior compromesso possibile
    tra la qualità del risultato ottenibile ed il
    necessario costo computazionale.
  • Nel nostro caso, le strutture del complesso
    Alluminio tris(8-idrossichinolina) sono state
    ottenute utilizzando hamiltoniane AM1 e PM3
    considerando sia una molteplicità complessiva di
    singoletto che di tripletto e quadrupletto.

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Calcolo degli stati eccitati
  • Sulla base delle geometrie da ottenersi con gli
    approcci descritti, si procederà con il calcolo
    degli stati eccitati di singoletto e tripletto
    relativi alla parte organica del complesso,
    utilizzando la tecnica CIS.
  • La sequenza energetica degli stati ottenuti sarà
    successivamente messa in relazione con i livelli
    energetici dello ione Erbio(III).
  • Sarà quindi possibile una analisi preliminare
    del matching tra gli stati dellaggregato
    organico ed i livelli (eventualmente risonanti)
    del lantanide, ed ottenere informazioni
    sullefficienza del trasferimento di energia
    dalle tre possibili antenne costituite dalle
    molecole di 8-idrossichinolina e latomo
    emettitore (Er3).
  • In prospettiva, si considereranno diverse
    possibili molecole-antenna per migliorare la resa
    di emissione di questo tipo di complessi per il
    loro utilizzo pratico in dispositivi di tipo OLED
    per il vicino IR.

41
(continua)
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