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LE SOSTANZE FUNZIONALI Le sostanze funzionali dovrebbero essere inquadrate in base ai livelli cutanei su cui si esplica l

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LE SOSTANZE FUNZIONALI Le sostanze funzionali dovrebbero essere inquadrate in base ai livelli cutanei su cui si esplica l azione cosmetica. Livello cutaneo – PowerPoint PPT presentation

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Title: LE SOSTANZE FUNZIONALI Le sostanze funzionali dovrebbero essere inquadrate in base ai livelli cutanei su cui si esplica l


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LE SOSTANZE FUNZIONALILe sostanze funzionali
dovrebbero essere inquadrate in base ai livelli
cutanei su cui si esplica lazione
cosmetica.Livello cutaneoFunzionalità cosmetica
corrispondenteflora epicutaneaantimicrobico -
deodorante - antiforforasecrezione
sudoraleastringente - antisudorale -
antitraspirantesecrezione sebaceaantiseborroico -
sebostatico - dermopurificantestrato
corneoidratante - cheratoplastico -
esfolianteepidermide vitaleeudermico - eutrofico
- restitutivomelanocitifotoprotettore -
pigmentante - depigmentantetessuto
connettivoantirughe - rassodante -
elasticizzantemicrocircolovasoprotettore -
antiarrossamento lenitivo - anticellulitelabbra
- denti - gengiveemolliente - protettivo -
antisetticopeli - capelli - unghie - ciglia
colorante - decolorante cheratolitico -
rinforzantesopraccigliadecorativo
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Per praticità risulta più agevole la seguente
classificazione
  • sostanze funzionali di provenienza vegetale
  • sostanze funzionali di provenienza animale
  • sostanze funzionali idratanti, leviganti ed
    esfolianti
  • vitamine e fattori vitaminici
  • deodoranti, dermopurificanti, antitraspiranti
  • fotoprotettori, pigmentanti, depigmentanti
  • antirughe, rassodanti, elasticizzati,
    antismagliature
  • vasoattivi, vasoprotettori, vasomotori,
    rubefacenti
  • tricoattivi, prodotti per peli ed unghie
  • sistemi membrana-mimetici, liposomi, nanosomi,
    microcapsule

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Per lungo tempo la cura delle malattie delluomo
    si è basata sulluso di sostanze vegetali la
    cura era fondata su criteri empirici, cioè
    sullesperienza e non su basi scientifiche.A
    partire dal secolo scorso il progresso
    scientifico ha permesso di conoscere la
    composizione delle piante e di identificare i
    principi attivi responsabili dellattività
    farmacologica.La fitocosmesi è una
    specializzazione della cosmesi che si fonda
    sulluso di sostanze vegetali (piante
    officinali).Concetto di droga e fitocomplesso

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Per droga vegetale si intende quella parte della
    pianta più ricca di sostanze funzionali ed
    utilizzata tal quale come rimedio o come prodotto
    di partenza per la produzione di estratti.Esempi
    di droghe sonoi fiori, le foglie, i frutti, i
    semi, le cortecce, le radici, i rizomi (fusti
    sotterranei), i talli (fusti subacquei).I
    principi attivi sono molecole prodotte dal
    metabolismo vegetale, dotate di attività
    farmacologica e suscettibili di impiego
    terapeutico o cosmetico.

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Ogni droga in realtà contiene centinaia di
    molecole diverse che, nel loro insieme, danno
    origine al fitocomplesso e cioè ad una entità
    biochimica che rappresenta lunità farmacologica
    integrale della pianta.Il fitocomplesso esercita
    un effetto composito, interagendo con più
    metabolismi perturbati e producendo oltre ad
    effetti specifici, anche effetti generali
    sullintero organismo. Raccolta e conservazione
    delle drogheLe piante contengono quantità
    variabili di acqua a seconda della parte che si
    considera.Dopo la raccolta, i sistemi enzimatici
    danno lavvio ad una parziale o totale
    distruzione dei principi attivi presenti.Lacqua
    inoltre rappresenta il terreno ideale per la
    riproduzione di batteri e di muffe.Quando la
    percentuale di acqua scende al di sotto del 5 le
    reazioni enzimatiche diventano trascurabili,
    anche se non si interrompono mai completamente.

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Altri fattori che concorrono al deterioramento
    delle droghe sono le reazioni chimico-fisiche
    catalizzate dalla luce, dal calore e
    dallossigeno.Estrazione dei principi
    attiviLestrazione è unoperazione tecnologica
    che consente la separazione dei principi attivi
    dalle droghe che li contengono.Frantumazione
    della drogaHa lo scopo di aumentare la
    superficie di contatto tra la droga ed il
    solvente, per accrescere il potere di estrazione.

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • La Scelta del metodo di estrazioneDipende dalle
    caratteristiche fisico-chimiche del principio
    attivo, in particolare sono considerati la
    solubilità, la volatilità e la termostabilità.Sce
    lta del solvente più idoneoSe il principio
    attivo è solubile in più solventi, sarà
    utilizzato quello che altera di meno le sostanze
    funzionali.La droga si dice esausta quando
    tutte le molecole farmaco-attive saranno passate
    in soluzione.
  • I solventi più utilizzati sono
  • acqua
  • alcool
  • oli
  • glicerina
  • glicole propilenico.

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Principali preparazioni galenichePolveriFrantumaz
    ione della droga seccaIdrolitiMacerazione della
    droga secca in acquaAlcoolitiMacerazione della
    droga secca in alcoolOleolitiMacerazione della
    droga secca in oliGlicerolitiMacerazione della
    droga secca in glicerinaGlicolitiMacerazione
    della droga secca in propilenglicoleSciroppi
    medicatiIdroliti zuccheriniElixirAlcoliti
    zuccheriniTinture madriMacerazione della droga
    fresca in alcoolMacerati glicerinatiMacerazione
    della droga fresca in glicerinaOli
    essenzialiDistillazione della droga fresca o
    seccaAcque distillate aromaticheDistillazione
    della droga fresca o seccaSucchiSpremitura della
    droga frescaEstratti fluidiPercolazione della
    droga fresca o secca e successiva
    concentrazioneEstratti molliPercolazione della
    droga fresca o secca e successiva
    concentrazioneEstratti secchiPercolazione della
    droga fresca o secca e successiva
    concentrazioneCostituenti chimici delle piante
  • I principi attivi delle piante possono essere
    così definiti
  • Lipidi
  • Polisaccaridi
  • Proteine
  • Glucosidi (saponine, flavonoidi, antociani, ecc)
  • Oli essenziali, balsami, resine
  • Acidi organici
  • Enzimi
  • Vitamine
  • Tannini
  • Coloranti
  • Sali minerali

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Corpi puri chimicamente definitiLa presenza di
    queste molecole, ormai studiate e documentate,
    conferisce alle piante le proprietà cosmetiche
    sfruttate dalla cosmesi.N.B. vedi tabelle
    allegate

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Oli essenziali
  • Gli oli essenziali, negli ultimi anni, hanno
    assunto particolare importanza nei trattamenti
    cosmetici.Secondo la farmacopea ufficiale, le
    essenze (oli essenziali, oli volatili, oli
    eterei) sono dei miscugli aromatici di sostanze
    organiche diverse ottenute per distillazione in
    corrente di vapore, spremitura o estrazione con
    solventi da materiali vegetalialcoli, aldeidi,
    chetoni, acidi, esteri, eteri, terpeni, ecc.Gli
    oli essenziali sono, nella maggior parte dei
    casi, liquidi a temperatura ordinariavolatilidi
    consistenza oleosadi odore aromaticopoco
    solubili in acquasolubili in alcool e nella
    maggior parte dei solventi organici.

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA VEGETALE
  • Nelle piante gli oli essenziali sono presenti fin
    dai primi mesi di vita e continuano a prodursi ed
    accumularsi.Sono prodotti nel citoplasma di
    cellule specializzate, legate agli organi
    secretori della piantapeli ghiandolari, tasche
    secretici, canali secretori.
  • Gli oli essenziali si trovano localizzati nei
    fiori (lavanda, arancio), nelle foglie (menta,
    salvia, basilico), nella corteccia (cannella),
    nel legno (sandalo, cedro), nelle radici
    (angelica), nei rizomi (calamo), nei frutti
    (limone, bergamotto, anice, finocchio).
  • Talvolta le diverse parti di un vegetale
    contengono oli essenziali diversi, come ad
    esempio nellarancio amaro la distillazione dei
    fiori produce lessenza di Neroli, mentre
    lepicarpo dei frutti immaturi produce lessenza
    di petit-grain.

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Metodi di preparazione degli oli essenziali
  • Estrazione per spremitura
  • La scorza del frutto freso viene sottoposta a
    forti pressioni in particolari torchi, con
    rottura degli otricoli o cellule oleifere e
    fuoriuscita dellolio essenziale.Questa tecnica è
    riservata per le droghe che contengono grandi
    quantità di oli essenziali come il genere citrus
    (limone, bergamotto, arancio).
  • Distillazione in corrente di vapore
  • Il vapore dacqua investe il vegetale posto sopra
    un cestello, fa scoppiare le ghiandole oleifere e
    si satura di sostanze volatili.

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  • La miscela di vapore dacqua lolio essenziale,
    attraversando una camicia refrigerante
    (serpentina di raffreddamento), si condensa e si
    raccoglie nellapposito recipiente.La separazione
    delle due fasi (olio ed acqua) avviene
    spontaneamente , lolio si dispone in superficie
    con lacqua distillata aromatica (idrolato) al di
    sotto.Generalmente le piante si distillano allo
    stato fresco perché una loro conservazione può
    innescare processi fermentativi che possono
    alterare o distruggere il profumo o le
    caratteristiche dellessenza. Attività degli
    oli essenzialiLuso degli oli essenziali e le
    tecniche di distillazione sono conosciute da
    circa 4000 anni.

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  • Le strutture chimiche dei prodotti odorosi delle
    piante sono molteplici e con azioni
    diverseapplicati su di un tessuto provocano
    spesso una azione irritativi/infiammatoria
    (azione revulsiva) accompagnata da rossore,
    vescicole ed in qualche caso necrosi dei
    tessuti, questi effetti sono maggiori sulle
    mucose lapplicazione locale può provocare
    effetti nervosi indiretti locali o generaligli
    oli essenziali sono eliminati attraverso le vie
    respiratorie ed urinarie, sui quali hanno azioni
    terapeutiche azione antisettica, balsamica,
    espettorante, diureticaleliminazione
    attraverso la pelle (ghiandole sebacee e
    sudoripare) può determinare reazioni cutanee
    indesiderate come eritema ed orticarialodore
    ed il sapore stimolano per via riflessa la
    secrezione salivare, quella gastrica ed enterica
    stimolando la digestione alcuni oli essenziali
    esercitano sullapparato gastrointestinale
    unazione antispasmodica, antifermentativa ed
    antiacidaanche il cuore ed i vasi sono
    sensibili allazione degli oli essenziali, il
    diametro può subire modificazioni, provocando ipo
    o ipertensione, anche la frequenza cardiaca può
    essere accelerata o rallentatamolti oli
    agiscono sia sul sistema nervoso centrale sia su
    quello autonomo con attività eccitante o
    calmante leffetto sul sistema nervoso si può
    avere sia per via umorale che olfattiva (aroma
    terapia) alcuni oli hanno una azione
    anestetica, altri unazione antisettico-disinfetta
    nte .

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Gli oli essenziali
  • Gli oli essenziali oltrepassano la barriera della
    pelle in quanto sono solubili nei lipidi
    cutanei.Le funzionali cosmetiche degli oli
    essenziali sono le seguentiAzione
    aromatizzanteSi utilizza per dentifrici,
    prodotti per il cavo orale e per le labbra
    menta, vaniglia, anice, ginger, cannella,
    arancio, limone. Azione profumanteLe essenze
    utilizzate sono verbena, bergamotto, citronella,
    lavanda, viola, rosa, gelsomino, mughetto, iris,
    sandalo, patchouli, vetiver, magnolia, tuberosa,
    ylang-ylang).

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Azione stimolante
  • Consiste nella versione più accettabile
    dellazione irritante, è sfruttata nel massaggio
    stimolante e sportivo, oltre che nella
    preparazione di bagni tonificanti canfora,
    cannella, rosmarino, cajeput, eucalipto,
    wintergreen.Azione lenitivaSi utilizzano la
    camomilla e la camomilla romana che contengono
    bisavolo e camazulene, ed i fiori
    darancio.Azione dermopurificanteSi utilizzano
    oli essenziali con proprietà antisettiche per il
    trattamento delle pelli impure, nei deodoranti,
    negli shampoo antiforfora, nei prodotti
    igienizzanti per la manicure ed il pedicure
    cajuput, timo, lavanda, salvia, pino, chiodi di
    garofano, limone, bergamotto, melissa, rosmarino,
    cannella, canfora, Data la potenziale
    pericolosità degli oli essenziali (irritabilità,
    allergenicità) se ne consiglia un uso più cauto
    e misurato. N.B. Vedi tabelle allegate

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA ANIMALE
  • Nella storia antica e recente della cosmesi molti
    sono gli animali fonti di materie prime visoni,
    tartarughe, cavalli, uccelli acquatici, foche,
    balene, ecc.Della mucca si utilizzavano
    tantissime cose placenta, liquido amniotico,
    acido ialuronico, collagene, elastina,
    fibronectina, cheratina, ghiandole endocrine ed
    esocrine, milza, cervello, fegato, midollo
    spinale, sangue, sego, ecc.Oggi, fortunatamente,
    sotto la spinta animalista ed a causa della BSE,
    i derivati animali sono stati quasi del tutto
    abbandonati, alcuni sono stati espressamente
    vietaticervello, midollo, occhi, milza.La
    tendenza è quella di utilizzare derivati
    biologici che non prevedano sacrificio di
    animaliMieleAltri prodotti dellalveareLanolin
    aLatteUovaSetaChitina ( sostanza simile
    allacido ialuronico, estratta dallesoscheletro
    dei crostacei).

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA ANIMALE
  • Lunica sostanza ancora utilizzata è lo squalene,
    idrogenato a squalano, fino a quando non sarà
    disponibile in grandi quantità lo squalano
    vegetale ricavato dallolio doliva e lo squalano
    sintetico. Sostanze funzionali idratanti,
    leviganti, esfoliantiSostanze idratanti
    lipofileUn famoso dermatologo americano
    (Kligman) è convinto che la sostanza più idonea
    per mantenere idratata la pelle sia la
    vaselina.Secondo lopinione dei fisiologi
    cutanei la sostanza ideale sarebbe composta da
    una miscela di lipidi sebosimili che, nel loro
    insieme costituiscono una specie di sebo
    ricostituito, composto daSqualeneesteri
    cerositrigliceridialcoliacidi grassi

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SOSTANZE FUNZIONALI DI PROVENIENZA ANIMALE
  • Altri fisiologi sono favorevoli alleffetto
    barriera non occlusivo degli oli siliconici.
    Alcuni lipidi non formano solo un film grasso
    superficiale ma si posizionano tra le cellule
    cornee e rimpiazzano e/o completano lordinata
    struttura lipidica che lepidermide costruisce
    grazie ai corpi di Odland. I corpi di
    OdlandSono delle vescicole prodotte dalle
    cellule granulose prima della loro trasformazione
    in cellule cornee.Una volta usciti dalle
    cellule, i corpi di Odland si rompono liberando
    dei liposomi, in cui sono contenutiCeramidiCole
    sterolo

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  • Acidi grassi polinsaturi (vitamina F)
  • I lipidi contenuti nei liposomi si liberano e si
    dispongono tra le cellule cornee.Le ceramidi si
    legano ai terminali carbossilici delle proteine
    che formano la parete delle cellule cornee,
    stabilendo così un collegamento fra le cellule
    (strato corneo compatto).Assieme al colesterolo
    cè il colesterolo solfato che serve a regolare
    il tempo di vita dei legami tra ceramidi e
    proteine che determina il progressivo distacco
    delle cellule più superficiali (strato corneo
    desquamante).

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  • Sostanze idratanti idrofile
  • Sullepidermide si trova il mantello epicutaneo
    idro-acido-lipidico, formato dal sebo, dal sudore
    e dalle sostanze provenienti dal disfacimento
    cellulare delle cellule granulose, quando si
    trasformano in lamelle cornee cheratinizzate.La
    miscela tra sudore e tale materiale è detta NMF,
    Natural Moisturizing Factor, fattore idratante
    naturale epidermico.
  • Risulta composto da
  • acido lattico
  • lattato di sodio
  • acido piroglutammico
  • sodio piroglutammato
  • urea
  • sale
  • aminoacidi
  • zuccheri
  • Tale miscela, in particolare gli zuccheri, ha un
    notevole potere di adesione sullo strato corneo,
    oltre a conferire lacidità fisiologica (pH tra
    4,5 e 6,5) ed un utile umettamento.E una
    soluzione acquosa, quindi è asportabile quando ci
    si lava.

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  • Dopo ogni detersione sarebbe utile ricostituire
    il mantello idrolipidico applicando prodotti in
    cui è presente il fattore NMF ricostituito e
    contenente zuccheri.
  • Oltre al fattore NMF, un buon prodotto idratante
    può contenere polimeri zuccherini e proteici
    quali
  • lacido ialuronico
  • i glicosaminoglicani solforati
  • il chiosano
  • il fitoialuronato (gel di carrube)
  • il collagene ed il suo idrolizzato
  • le proteine vegetali idrolizzate (di grano,
    avena, mais, soja, orzo, mandorle)
  • le proteine della seta integre (sericina) o
    idrolizzate (fibroina)
  • le mucillagini gelatinose estraibili da aloe,
    malva, calendula, alghe rosse o brune, ecc.

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Sostanze leviganti ed esfolianti
  • Un buon prodotto idratante deve contenere anche
    sostanze leviganti o cheratoplastiche
  • urea
  • allantoina
  • alfa idrossiacidi (acido glicolico, malico,
    tartarico, lattico)
  • beta idrossiacidi (acido salicilico)
  • Queste sostanze a basse dosi agiscono da
    idratanti ed ammorbidenti, a dosi più alte
    digeriscono o provocano il distacco delle cellule
    cornee più superficiali funzionando cioè da
    esfolianti.
  • Leffetto esfoliante dellurea e degli alfa o
    beta idrossiacidi è direttamente proporzionale al
    pH acido più il pH è acido più leffetto
    esfoliante è evidente.
  • Quando la dose di alfa idrossiacidi è alta ma la
    maggior parte di essi è salificata con una base,
    il pH è vicino alla neutralità e quindi si perde
    leffetto esfoliante e si manifesta quello
    idratante.
  • In ogni caso in cosmetica è consigliabile non
    scendere al di sotto di pH 3,5.
  • Formula di un completo prodotto idratante
  • la forma è quella dellemulsione e gli
    emulsionanti non devono essere alcaliniil pH
    deve essere tra 4,5 e 6,5
  • la fase lipidica deve contenere sostanze
    sebosimili e soprattutto ceramici, colesterolo e
    acidi grassi polinsaturinella fase acquosa
    devono essere presenti lNMF,polimeri zuccherini
    e proteici, allantoina, urea, alfa o beta
    idrossiacidi

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Vitamine e fattori vitaminici
  • Vitamina A (retinolo) Luso della vitamina A
    acida (acido retinico ) è vietato in cosmetica,
    la vitamina A sotto forma di alcool (retinolo) è
    utilizzata, specialmente nella forma esterificata
    (retinilpalmitato).Lazione si manifesta
    soprattutto a livello dello strato corneo, su cui
    la vitamina agisce come levigante ed ammorbidente
    eliminando ipercheratosi e ruvidità.Attualmente
    viene utilizzata, insieme agli acidi grassi
    polinsaturi per il trattamento della pelle
    secca.Per una maggiore stabilità si unisce la
    vitamina E.Per una maggiore efficacia viene
    incorporata in nanosomi (vescicole di
    fosfolipidi) con dosi variabili tra lo 0,25 e lo
    0,5.
  • Vitamine del gruppo BIn cosmesi si usa la
    vitamina B2 (lattoflavina) per i prodotti
    contenenti tiroxina che intensificano
    labbronzatura.

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Molto usata è la vitamina B5 (pantenolo) nei
prodotti per capelli, è idratante e lenitiva.
  • La vitamina B6 (piridossina) è utilizzata poco
    nei prodotti per le labbra e nei dentifrici.
  • La vitamina PP (nicotinamide) è usata qualche
    volta come rubefacente.
  • La vitamina H (biotina) è indicata per pelli
    grasse ed impure.
  • Vitamina C (acido ascorbico)Attualmente è molto
    di moda in cosmesi come anti-radicali liberi e
    come schiarente.Lacido ascorbico è molto
    instabile quindi si usa nella forma
    microincapsulata.
  • Vitamina DIl suo uso è vietato in cosmesi. La
    vitamina delle ossa (D) non ha nulla a vedere con
    la pelle anche se la sua biosintesi avviene
    partendo dal colesterolocutaneo sotto lazione
    dei raggi solari.
  • Vitamina E (tocoferolo)La vitamina E è usata in
    cosmesi come molecola anti-radicali liberi e
    anti-invecchiamento (insieme alla vitamina A).Si
    utilizza anche come deodorante, in quanto non
    permette lossidazione e lirrancidimento dei
    lipidi cutanei.
  • Vitamina F (PUFA)Sono acidi grassi polinsaturi
    acido linoleico e linolenico.Sono contenuti
    nellolio di borragine, ribes nero, enotera e
    rosa mosqueta.La funzione è soprattutto
    idratante in quanto i PUFA insieme ad altre
    componenti, come le ceramidi ed il colesterolo,
    fanno parte dei lipidi epidermici che saldano lo
    strato corneo, impedendo levaporazione di acqua
    e conservando così lidratazione.
  • Deodoranti, dermopurificanti, antitraspirantiApp
    artengono a questo gruppo di sostanze funzionali
    le sostanze dotate di attività antimicrobica, gli
    assorbiodori, gli astringenti, gli antiossidanti.

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Lodore corporeo è dato dallassieme di odori
rancidi e putrefattivi.
  • Odori rancidi sono connessi con degradazione
    ossidativa del sebo, specie quello che resta nei
    follicoli piliferi.Per contrastare lodore
    rancido si utilizzano antiossidanti come
    trietilcitratotocoferolo (vitamina E)Odori
    putrefattivi sono connessi alla degradazione
    delle proteine presenti nel sudore
    apocrino.Contro lodore putrefattivi si usano
    antimicrobici capaci di bloccare lattività
    batterica che è causa della degradazione
    proteicatriclosantriclorocarbanilidecloroesidi
    naolio essenziale di maleleuca (albero del
    thè)acido usnico (estratto dal lichene
    islandico)propoliecc

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Odori acidi
  • tipici della sudorazione eccrina quando è
    abbondante o quando ristagna (ad esempio alle
    estremità).
  • La sostanza più utilizzata come astringente,
    antitraspirante e antisudorifero è
  • il cloridrato di alluminioLassorbiodore più
    utilizzato, capace di annullare anche odori forti
    come lammoniaca, èlo zinco ricinoleato

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  • Sostanze purificanti si tratta di sostanze
    indicate per il trattamento di pelli impure, con
    punti neri e comedoni e di pelli preacneiche.Si
    tratta di sostanze ad azione antimicrobica e
    antibiotica in generale più alcune con azione
    antiossidanti ed antiradicali liberi.A questo
    scopo si usano sostanze come la bardana, il cardo
    mariano, littiolo cosmetico, la
    carbossimetilcisteina, lacido azelaico e la
    propoli.
  • Fotoprotettori, pigmentanti, depigmentantiAl
    centro di questa funzionalità cosmetica cè il
    melanociti ed il suo prodotto, la melanina.Le
    sostanze fotoprotettrici hanno la funzione di
    estinguere, in parte, i raggi ultravioletti
    dando ai melanociti il tempo necessario per
    produrre la melanina.

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Quando la pelle è colpita dai raggi ultravioletti
di tipo B, si verificano due processi
  • una difesa immunitaria, che avviene nellarco di
    poche ore, leritema solareed una vera e propria
    difesa, la melanizzazione, che richiede da 48 a
    72 ore, a seconda del fototipo
  • I fotoprotettori sono stati studiati proprio per
    coprire la zona temporale in cui la cute non può
    ancora difendersi dai raggi UVB.
  • I raggi UVB sono energetici ma poco penetranti
    ed agiscono subito con eritema.
  • I raggi UVA sono poco energetici ma più
    penetranti e possono agire sulle fibre elastiche
    del derma degradandole (photo-aging).
  • Luso dei filtri UVA va protratto per più tempo,
    non per prevenire le scottature bensì per
    prevenire fenomeni di invecchiamento cutaneo.La
    legge elenca una ventina di sostanze naturali e
    di sintesi adatte a filtrare i raggi UV
  • ossido di zinco
  • biossido di titanio
  • estratti di aloe

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  • Le sostanze che intensificano la melanina, a base
    di tirosina, ed i coloranti di superficie, come
    il mallo di noce e lhennè, sono utilizzati negli
    abbronzanti.
  • Gli abbronzanti senza sole sono a base di
    diidrossiacetone.Il carotene agisce in modo
    diverso, è in piccola parte trasformato in
    vitamina A, il resto si deposita nelle cellule
    adipose della pelle che assume così una tonalità
    dorata.
  • Alcune sostanze coinvolgono la melanina
    determinando macchie indelebili sulla
    pellepsoraleni o fitocumarine come il
    bergamottolatte di fico
  • Le sostanze depigmentanti o schiarenti agiscono
    sui melanociti bloccando lenzima tirosinasi e
    catturando lossigeno che dovrebbe ossidare il
    drivato della tirosina in melanina.Si utilizzano
    sostanze come
  • acido cogico
  • acido azelaico
  • acido ascorbico

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  • Altre sostanze derivano dalluva ursina e dal
    corbezzolo.Lidrochinone non è più usato in
    quanto tossico.Antirughe, rassodanti,
    elasticizzati, antismagliatureLe sostanze
    funzionali che hanno questo tipo di attività
    agiscono sul derma ed in particolaresui
    fibroblasti, che producono collagene, elastina,
    acido ialuronico e fibronectinasullattività
    enzimatica che degrada i prodotti dei fibroblasti
    inducendo questi ultimi a risintetizzare
    nuovamente queste sostanze (ad esempio lenzima
    elastasi degrada lelastina inducendo il
    fibroblato a produrne di nuovo) Sostanze con
    azione antirugheproteine della soiafrazione
    insaponificabile di oli di avocado, soia,
    frumentofarnesoloacido pantotenicoterpeni
    della centella asiaticaenzimi anti-radicali
    liberivitamina Egamma orizanolo derivato dalla
    crusca del riso (anti UVA)Sostanze
    vasoattiveAgiscono su problemi quali la
    couperose, leritema, le gambe affaticate, la
    cellulitesaponine dellippocastano
    (escina)ruscogenine del ruscoglucosidi della
    centella asiaticaglucosidi della terminalia
    sericearutina della rutadiflavonoidi del ginko
    bilobasaponine dellederaecc.Sostanze lenitive
    ed antinfiammatorieacido glicirretico della
    liquiriziabisabololo della camomillapantenolo
    Sostanze che determinano la vasodilatazionearni
    cacapsicometil o tocoferilnicotinatoetilximenin
    atoSostanze tricoattive

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(No Transcript)
33
Le sostanze utilizzate sono
  • condizionanti e sostantivanti per le fibre del
    capello (sotanze cationiche o policationiche che
    si fissano alla fibra pilifera rendendola lucente
    e ben pettinabile)derivati siliconici per le
    doppie puntederivati del guar e della cellulosa
    per i capelli finiselenio solfuro allo zinco
    piritione, climbazolo e piroctone olamina per le
    lozioni antiforfora
  • Sostanze membrana - mimetiche liposomi e
    nanosomiLe strutture che, nella loro
    composizione, ricordano la struttura cellulare ed
    in particolare la membrana cellulare, sono
    formate da un doppio strato di fosfolipidi
    (bilayer) liposomi o niosomi.

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  • Le strutture che contengono lipidi, strutturate
    in modo da avere un solo strato di fosfolipidi
    (monolayer), sono dette nanosomi.In questo tipo
    di strutture vengono incluse le più svariate
    sostanze funzionali, sono protette e vengono
    liberate solo al momento in cui il cosmetico è
    spalmato sulla pelle.
  • Esistono anche altri sistemi, detti ospitante e
    ospite sono costituiti da microcapsule e
    microsfere ottenute con vari polimeri a base di
  • ciclodestrine
  • agar agar
  • carragenine
  • Alginati
  • Anche questi sistemi proteggono le sostanze
    incluse al loro interno e le liberano al momento
    delluso.
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