Title: Dalle infezioni ospedaliere(IO) alle infezioni legate alle pratiche assistenziali (ICPA)
1 Dalle infezioni ospedaliere(IO) alle infezioni
legate alle pratiche assistenziali (ICPA)
Semmelweiss, 1848 Nigthingale, 1855
2- Definizione, finalità e contenuti dell'Igiene
- L'Igiene è "la disciplina che si propone di
promuovere e mantenere la salute sia individuale
che collettiva". - L'Igiene è una disciplina contraddistinta da tre
caratteristiche peculiari - l'oggetto del proprio interesse non è l'uomo
malato bensì quello "sano" - l'ambito di intervento non è limitato solo al
singolo individuo, bensì esteso all'intera
collettività - la tipologia degli interventi non sono limitati
soltanto all'uomo, ma estesi all'ambiente fisico,
biologico e sociale nel quale esso si trova
inserito.
3(No Transcript)
4SANITA PUBBLICA
Scienza che si occupa di prevenire le malattie e
di promuovere e tutelare la salute delle
collettività attraverso gli sforzi organizzati
della società
5Le scelte di politica sanitaria devono essere
indirizzate verso interventi di dimostrata
efficacia e devono coinvolgere tutti i soggetti
interessati attraverso una informazione capillare
6Fondamentale è il monitoraggio degli interventi
con informazioni sistematiche delle valutazioni
dei risultati ottenuti
7La tutela della salute si basa su azioni
indirizzate per lo più verso la popolazione più
che sul singolo individuo
8Microrganismi coinvolti
- Batteri nell85 dei casi
- Gram- 60
- E. coli, P. aeruginosa, K. pneumoniae,
Enterobacter spp. - Gram 34
- S. aureus ed epidermidis
- Clostridium difficile
- Legionella pneumophila
- Virus e miceti nel 15 dei casi
- VZV, HSV, CMV
9(No Transcript)
10Vie di trasmissione
- Via aerea tramite droplets
- Contatto
- - diretto trasferimento fisico del
microrganismo dalla fonte colonizzata al pz. - - indiretto tramite un veicolo contaminato che
funge da intermediario - Per veicolo comune
- allorché siano infette più persone attraverso un
unico mezzo (sangue, liquidi di infusione,
disinfettanti)
11Classificazione
- Le infezioni ospedaliere, relativamente alla
provenienza dellagente eziologico, si
distinguono in - ENDOGENE
- linfezione è sostenuta da un agente già da tempo
presente nellorganismo del soggetto in causa, in
veste di ospite abituale non patogeno, ma che ha
acquistato patogenicità e virulenza in seguito a
una grave compromissione delle difese
dellorganismo - ESOGENE
- sono le infezioni in cui il germe arriva al pz.
trasmesso da un altro pz. (infezione crociata) o
dallambiente ospedaliero
12Localizzazioni più frequenti
- VIE URINARIE secondo uno dei criteri del CDC
(1988), per parlare di infezioni delle vie
urinarie sintomatiche è necessario che vi sia la
presenza di almeno uno dei seguenti
sintomi/segni,in assenza di altri possibili
cause - febbre (gt38C)
- urgenza a urinare
- pollachiuria
- disuria
- tensione sovrapubica
13I microrganismi causa di infezione delle vie
urinarie possono avere accesso alla vescica in
questo modo
- Al momento dellinserzione del catetere
- Attraverso il lume del catetere
- Sulla superficie esterna del catetere
- Dopo la rimozione del catetere
14Definizione
H.A.I. Hospital Acquired Infections Infezioni
contratte in ospedale, i cui sintomi compaiano
dopo linizio del ricovero e il cui periodo di
incubazione sia inferiore ai giorni di degenza
C.A.I. Community Acquired
Infections Infezioni contratte al di fuori
dellospedale e quindi già sintomatiche o in
incubazione al momento del ricovero
I.C.P.A Infezioni correlate alle pratiche
assistenziali -
contratte in qualunque luogo si svolga
assistenza.
15Definizione di infezione ospedaliera (NNIS 1988)
- Una condizione localizzata o sistemica risultante
da una reazione avversa alla presenza di un
agente infettivo o di sue tossine che rientra nei
seguenti criteri - si presenta in un paziente ricoverato nellambito
della rete di sorveglianza - non vi è evidenza di infezione e di una sua
incubazione al momento dellammissione a meno che
non sia correlata ad un precedente ricovero - deve rientrare nei criteri specifici che
definiscono i siti di infezione
National Nosocomial Infections Surveillance
System - U.S.A.
16Definizione di infezione ospedaliera
- Con il termine I.O. sia scientificamente che
operativamente oggi si intende un campo più vasto
che include tutte le infezioni riconducibili a
momenti assistenziali, anche non strettamente
ospedalieri, e la prevenzione del rischio
biologico per il personale sanitario
17Polmonite nosocomiale
- E uninfezione polmonare acquisita in ambito
ospedaliero che si sviluppa almeno 48 ore dopo il
ricovero
18Infezioni ospedalieredefinizione
- Sintende un infezione acquisita durante
lospedalizzazione e che si è manifestata dopo il
ricovero e che non era in incubazione allatto
del ricovero.
19Definizioni
- Infezioni Ospedaliere (I.O.)
- Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (I.O.S.)
- Infezioni Correlate a Pratiche Assistenziali
(I.C.P.A.)
201 osservazione storica
- Nel 1843 ,Olmes ,sulla base delle sue esperienze
,scrisse un saggio sulla contagiosità della
febbre puerperale e ipotizzò il ruolo dei medici
nel determinare lalta incidenza di tale
complicanza in quanto visitano le donne con mani
non lavate
21Polmonite nosocomiale
Ambiente Aria Aspergillus e virus
respiratori Acqua Legionella Cibo Bacilli
Gram - Superfici contaminate
Staphylococcus aureus Virus Respiratorio
Sinciziale
Apparecchiature Tubi endotracheali Cateteri Bronco
scopi Apparecchi per respirazione
assistita Sondini naso-gastrici
221955
COLEBROOK (DEVON HOSPITAL-U.K.) - PRIMI
CASI DI STAFILOCOCCHI PENICILLINO RESISTENTI -
CREAZIONE DI PERSONALE INFERMIERISTICO
SPECIFICAMENTE PREPARATO IN INFEZIONI
OSPEDALIERE
23Motivi che possono spiegare il rischio attuale di
H.A.I.
1) Utenza con maggiore recettività 2) Diagnostica
e terapia sempre più aggressiva 3)
Affollamento da operatori sanitari 4) Abuso
antibiotici
24Le fonti di Infezioni
- Luomo (da paz a paz pers. di assistenza,autoinfe
zione) - Lambiente (ospedale dove i microrganismi possono
moltiplicarsi) - Materiale duso
- Prodotti farmaceutici
- Laria
- Gli alimenti
25Origine dellinfez. ospedaliere
- Esogena dallambiente
- Endogena
- Quando il contagio avviene per autoinfezione,la
sorgente può essere la cute o le mucose dello
stesso paziente (superinfezione) - Linsorgenza è causata dalla penetrazione dei
germi da vie dingresso specifiche dovute a
manovre diagnostiche-terapeutiche o da soluzioni
di continuo della cute e delle mucose non
adeguatamente trattate-
26Fattori predisponenti
- Età
- Malattie croniche-debilitanti
- M.metaboliche
- Neoplasie
- Immunodepressione
- Scarsa igiene
- Trattamento prolungato antibiotico
27epidemiologia
- Frequenza relativa. Indica su un totale di 100
infe.o. accertate la frequenza delle singole
localizzazioni - Inf urinarie 40
- Inf chirurgiche 22
- Inf respiratorie 16
- Batteremie 5
- Altre 17
- ______tot 100
28- Per descrivere la frequenza di infezioni nel
tempo e per specifici gruppi si fa riferimento al
Sistema di Sorveglianza Statunitense delle
Infezioni Nosocomiali (NNIS), che registra dal
1970 le frequenza delle I.O.
ANNI 80
ANNI 90
29Ospedale San Camillo di Roma
- 2002 Italia
- Studio di prevalenza e incidenza delle IO
condotto in cardiochirurgia e UTI su 517 Pz
ICS Inf. Sito Chirurgico
30Studio di prevalenza dell EPIIC(European
Prevalence of Infection in Intensive Care Study)
- Fattori più importanti associati a
- Durata del ricovero
- Uso di antibiotici
- Utilizzo di strumentazione invasiva
Spagna 1990 1997 (Studio EPINE) condotto su
376.663 Pz di 214 ospedali
Average Prevalence 8.5
31Studi di Prevalenza
Nazioni/Siti di infezione Germania (1994) Galles (1980) UK Eire (1993 - 94)
IVU 42.1 30.3 23.8
Fer. Chir. 15.8 18.9 10.7
Basse Vie Respiratorie 20.6 16.8 22.9
Cute - 13.5 9.6
Batteriemie 8.3 - -
N. di infezioni su 100 pz
32Cause
- Le inf. Urinarie rappresentano il numero più
frequente per la cateterizzazione dei pazienti - Linsorgenza delle ferite chirurgiche è
condizionata dalla sede dellintervento e delle
condizioni del paziente (resistenza dellospite)
nonché dalle misure igieniche adottate nella
medicazione delle ferite e dalle procedure
chirurgiche nella sala operatoria. - Linfezioni alle basse vie respiratorie è un
problema serio ad alta mortalità - La batteremia è causata frequentemente dalla
contaminazione di un catetere venoso da parte
dei germi patogeni
33MICRORGANISMI
MUFFE E FUNGHI
VIRUS
BATTERI
34Eziologia
- Quali sono i principali agenti responsabili delle
I.O.?
35ALERT MICRORGANISMS
- 1) MRSA, GRSA/GISA
- 2) Enterococco vancomicina - intermedio o
resistente - 3) Streptococco pn. penicillino intermedio o
resistente - 4) Enterobatteri ESBL
- 5) Qualsiasi germe multiresistente (sens. 1 solo
antibiotico) - 6) Bacilli alcool acido resistente
- 7) Clostridium difficile
- 8) Legionella (antigene urinario)
- 9) Neisseria meningitidis (siti sterili)
-
- (REGIONE EMILIA
ROMAGNA, 2007)
36(No Transcript)
37(No Transcript)
38Eziologia delle I.O.
- Patogeni tradizionali
- (Virus influenzale, i virus dellepatite, le
Salmonelle, ecc.) - oltre ai pazienti, possono colpire anche il
personale di assistenza - Germi opportunisti
- (E. coli, P. aeruginosa, ecc.)
- di regola scarsamente patogeni, possono causare
malattie nei soggetti immunodepressi e defedati - in genere interessano solo i pazienti
39eziologia
- I germi responsabili delle i.o. sono in gran
parte GRAM NEGATIVI tra cui lescherica
coli-pseudomonas proteus-klebsiella - GRAM POSITIVI stafilococco
- Miceti stafilococco
40(No Transcript)
41(No Transcript)
42(No Transcript)
43(No Transcript)
44(No Transcript)
45Potenziali sorgenti di contaminazione dei
dispositivi intravascolari
MANI DEL PERSONALE
Colonizzazione del raccordo
Colonizzazione della cute
FLUIDO CONTAMINATO
SITO DI INSERIMENTO CONTAMINATO
DIFFUSIONE EMATICA
46Isolamento del microrganismo
- Tramite esami colturali sui liquidi biologici
dellorganismo,sangue,urine,liquor,essudato,materi
ale di drenaggio,pus ,feci ,liquido seminale
,vaginale,uretrale,faringeo,nasale,auricolare,espe
ttorato e qualunque liquido essudativo.
47profilassi
- Si basa principalmente sullinterruzione della
catena epidemiologica. - E necessario pertanto conoscere esattamente
quali sono le vie di trasmissione dellinfezione,
i microrganismi coinvolti e le norme preventive
da seguire per la protezione del paziente
ospedalizzato nonché del personale sanitario
addetto allassistenza.
48Necrosi del piede dopo isolamento chirurgico di
vena e sepsi catetere-correlata
49MALATO OPERATORE SANITARIO
- SUPERFICI
- ARREDI
- STRUMENTAZIONE
- ARIA
- ACQUA
MALATO
LAVAGGIO MANI USO DISPOSITIVI DI BARRIERA
(GUANTI)
SANIFICAZIONE (PULIZIA) SANITIZZAZIONE (PULIZIA
E DISINFEZIONE
50SORVEGLIANZA AMBIENTALE
- ARIA
- ACQUA
- SUPERFICI
- STRUMENTARIO
51SORVEGLIANZA AMBIENTALE
- Una buona conoscenza dei PRINCIPI DIGIENE
possono ridurre il rischio di infezione - Lorganizzazione del presidio o della U.O. deve
aggiornarsi alle nuove metodologie e far adottare
al personale tutte quelle manovre necessarie per
prevenire le i.o.
52SORVEGLIANZA AMBIENTALE
- Nelle batteriemie è stato dimostrato
scientificamente che il rischio dinfezione
aumenta con il tempo in cui il catetere è
mantenuto in vena o arteria (max 72 ore) - Per i cateteri urinari la rimozione per evitare
infezioni deve aver luogo0 almeno 6-7 giorni
dallapplicazione e riservarne luso ai pazienti
che ne abbiano effettivamente bisogno ,assumere
le più scrupolose norme di sterilità e igiene
durante lintroduzione del catetere. - Usare sistemi chiusi da aprire il meno possibile
53- I cateteri intravascolari sono indispensabili
nella moderna pratica medica. particolarmente
nelle Terapie Intensive (ICU). - il loro uso determina per i pazienti un rischio
di complicanze infettive locali e sistemiche,
cioè - infezioni locali del sito, sepsi
catetere-correlate (CRBSI), trombo-flebite,
endocardite, ed altre infezioni metastatiche - ascesso polmonare,
- ascesso cerebrale
- osteomielite,
- endoftalmite.
54Profilassi ambientale
- Per quanto riguarda i substrati ambientali la
pulizia e disinfezione se effettuate
correttamente sono efficaci misure di prevenzione - Il lavaggio dei pavimenti senza adeguata
risciacquatura adeguata è inefficace - Le superfici devono essere asciutte e prive di
residui organici - Il ricambio dellaria simpone come un
importantissima norma digiene elementare nella
diminuzione dei microrganismi nellaria
55Alcuni buoni motivi per realizzare interventi
preventivi Frequenza e gravità clinica
- Il 5 dei pazienti ricoverati in ospedale
sviluppa una infezione ospedaliera - L1 dei pazienti infetti muore per linfezione
- negli USA è stato stimato che ogni anno vi sono
87.500 casi - 1 milione di anni di vita perduti
per batteriemie ospedaliere (Wenzel RP) - Istituto Superiore di Sanità, LEB
56Il rischio di acquisire uninfezione in Italia è,
in media, della stessa entità o maggiore di
quanto riportato in letteratura
- Ogni anno si verificano in Italia 450.000-700.000
infezioni (incidenza 5-8) che sono direttamente
responsabili di 4500-7000 decessi - Se si assume che il 30 siano prevenibili
- ogni anno sono potenzialmente prevenibili
135.000-210.000 infezioni e 1350-2100 decessi - Istituto Superiore di Sanità, LEB
57COSTI BIOLOGICI DELLINFEZIONE OSPEDALIERA
MORTE INVALIDITA PROLUNGAMENTO DELLA
MALATTIA
58SORVEGLIANZA
Sistematica, attiva, quotidiana osservazione
delloccorrenza e della distribuzione della
malattia in una popolazione e degli eventi o
condizioni che aumentano o diminuiscono il
rischio di occorrenza della malattia
stessa Atlanta Centers for Disease Control,1988
59SORVEGLIANZAINFEZIONI NOSOCOMIALI (H.A.I.)
PREVENZIONE
ANALISI ED INTERPRETAZIONE
RACCOLTA DATI
60MODELLI DI SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA DELLE
H.A.I.
- Reparti a rischio
-
- Obbiettivi specifici
-
- Notifica
- PASSIVA Laboratorio
- Estesa o Totale
- (molto costosa)
-
- ATTIVA
- Mirata
61INFECTION CONTROL NURSE SUPERVISOR (Santa Clara
County)
supervises Infection control staff with the
guidance of the Hospital Epidemiologist and the
Medical Director. Employment standards graduate
of an approved nursing program registered Nurse
in California SALARY 91700-111600 dollari
(annually)
62The business of infection control and
epidemiology V.Fraser et al. 2002 AJIC
infezioni nosocomiali quarta causa di morte in
USA (1999)
sesta causa di morte in USA
(1985) Estimated cost of life saved by
infection control team 2000-8000 dollari
63INFERMIERE EPIDEMIOLOGO / nPOSTI LETTO
- SENIC (1985) N 1 infection control nurse /
250 occupied beds in acute care facilities -
CIRCOLARE MINISTERO SANITA(30/1/1988) Impiego
di un infermiere ogni 250/400 letti - DELPHI
PANEL(2002) N 1 infection control nurse /
100 letti N 4 infection control nurse / 500
letti in acute care. N 0.8 infection control
nurse / 100 letti in long term care.
64INFECTION CONTROL LINK NURSE
Nurse dello staff assistenziale di un
reparto che si interfaccia con il gruppo
operativo delle I.O., dedicando a questo
obiettivo una parte adeguata del proprio tempo.
65COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE (C.I.O.)(Circolare
Ministero Sanità n. 52/1985 e n. 8/1988)
- 2.1.1 Comitato responsabile del programma di
lotta contro le Infezioni Ospedaliere - Allo scopo di assicurare unoperatività continua
in materia di Infezione Ospedaliera, è necessario
che in ogni presidio ospedaliero, o in aggregati
Ospedali di piccole dimensioni, sia istituita una
commissione tecnica responsabile della lotta
contro le Infezioni Ospedaliere.
66OBBIETTIVI C.I.O
- Definire la strategia di lotta contro le
Infezioni Ospedaliere, con particolare riguardo
ai seguenti aspetti - 1 Organizzazione del sistema di sorveglianza,
misure di prevenzione, coinvolgimento appropriato
dei servizi laboratoristi, metodo e mezzi per
informare il personale ospedaliero sullandamento
delle infezioni - 2 Verificare leffettiva applicazione dei
programmi di sorveglianza e controllo e la loro
efficacia
67OBBIETTIVI C.I.O.
- Curare la formazione culturale e tecnica in
materia del personale. Il comitato coadiuvato dal
Direttore Sanitario deve comprendere almeno un
rappresentante delle aree funzionali, ma gli
esperti in igiene, in malattie infettive ed in
microbiologia devono costituirne le figure
essenziali, così come è fondamentale la presenza
del dirigente del personale Infermieristico.
68OBBIETTIVI C.I.O
- Il comitato designerà un ristretto gruppo
operativo cui affidare specifiche mansioni
attinenti al programma un medico igienista della
Direzione Sanitaria, un esperto in microbiologia,
un esperto in malattie infettive, una caposala,
tre infermieri professionali particolarmente
addestrati in materia, un farmacologo clinico o
farmacista ospedaliero. - Il gruppo operativo deve ricevere dallautorità
competente lassegnamento del tempo e delle
risorse necessarie per lespletamento dei suoi
compiti. Il gruppi operativo partecipa ai lavori
del comitato.
69CRITERI PER DEFINIRE LE PRIORITA DEGLI
INTERVENTI DI CONTROLLO IN RAPPORTO ALLA
LOCALIZZAZIONE CORPOREA DELLE INFEZIONI
70RISK MANAGEMENT -GESTIONE RISCHIO CLINICO
- PREVENZIONE INFEZIONI OSPEDALIERE
- PREVENZIONE ERRORI TERAPEUTICI
- PREVENZIONE CADUTE
71- Riteniamo che lefficacia di un sistema di
gestione del rischio clinico sia commisurata a
tre elementi - il cambiamento della concezione dellerrore non
più visto come fallimento individuale, ma come
occasione di miglioramento per lintera
organizzazione, - ladozione di strumenti idonei per la rilevazione
e lanalisi dei rischi, per il loro trattamento - ed infine per il monitoraggio nel tempo, la
creazione di soluzioni organizzative ad esso
orientate.
72Protocolli sorveglianza INF- OSS
- 1) sorveglianza di laboratorio
- 2) sorveglianza infezioni sito chirurgico
- 3) sorveglianza in terapia intensiva (VAP, BSI)
- 4) sorveglianza infezioni associate a pratiche
assistenziali in strutture residenziali - 5) studi di prevalenza delle infezioni associate
a pratiche assistenziali
73REPARTI AD ALTO RISCHIO
- Cardiochirurgia ed Anestesia e Rianimazione IV
- Anestesia e Rianimazione I
- Ematologia I
- Ematologia II
- Emodialisi
- Neurochirurgia e Neurochirurgia Post Operatoria
- Chirurgia Generale e dei Trapianti dorgano e
Anestesia e Rianimazione V - Anestesia e Rianimazione Università
- Pronto Soccorso e Centro Ustionati
- Neonatologia
74CATENA DI TRASMISSIONE
-
- DEGENZA (SUBINTENSIVA)
- BLOCCO OPERATORIO
- UNITA DI TERAPIA INTENSIVA
75CONTROLLO MICROBI SOSPESI IN SALA OPERATORIA
180
35
lt1
76Andamento della carica batterica durante gli
interventi chirurgici
77EVENTO SENTINELLA
- ASPERGILLOSI
- LEGIONELLOSI
- Bennet, 1995
78Prelievi ambientali per Aspergillo
79Trapianto di midollo
- Camere sterili
- Impianto aeraulico con filtri HEPA 99.97 con 12
ricambi daria / ora - Pressione positiva verso lesterno
Aspergillus
80 Presenza di un cantiere allinterno di un
padiglione ospedaliero
81Linee guida per la prevenzione della legionellosi
- Concentrazione di legionella
- ? 100 CFU/l
- Casi accertati di legionellosi nosocomiale 0
- Stato di contaminazione Presenza limitata
82Linee guida per la prevenzione della legionellosi
- Aumentare sorveglianza clinica
- Adottare misure specifiche di prevenzione e
controllo indicate nelle linee guida - Non usare docce, evitare abluzioni che potrebbero
generare aerosol - Ripetere periodicamente i controlli
batteriologici
- Concentrazione di legionella
- 1.000-10.000 CFU/l
- Casi accertati di legionellosi nosocomiale 0
- Contaminazione presente
83CONCENTRAZIONE AMBIENTALE DI LEGIONELLA
PNEUMOPHILA sierogruppo 1
- SHOCK TERMICO
IPERCLORAZIONE
84 COMPOSIZIONE C.I.O. GRUPPO
OPERATIVO (Circ. Min. n 52 del 20/12/85)
- Direttore sanitario
- Igiene
- Malattie Infettive
- Microbiologia
- Chirurgia
- Servizio infermieristico
- Farmacia
- Direzione Sanitaria
- Igiene
- Laboratori centrali
- Malattie Infettive
- Microbiologia
- Farmacia
- Servizio Infermieristico
- Tossicologia ambientale
- Serv. Prevenzione e Protezione
- Medicina Preventiva
85CENNI STORICI SULLINFERMIERE EPIDEMIOLOGO
1955 COLEBROOK (DEVON HOSPITAL-U.K.) A SEGUITO
DEI PRIMI CASI DI ANTIBIOTICO RESISTENZA,
CREAZIONE DI PERSONALE INFERMIERISTICO
SPECIFICAMENTE PREPARATO IN INFEZIONI
OSPEDALIERE 1959 NOMINA PRESSO IL TORBAY
HOSPITAL -U.K. DELLE PRIME INFECTION
CONTROL SISTERS (Bendam Moore) 1963 PROPOSTA
ALLA STANFORD UNIVERSITY- U.S.A. DI AFFIANCARE
UNA INFECTION CONTROL NURSE AL MEDICO
EPIDEMIOLOGO 1970 DIFFUSIONE DELLA SORVEGLIANZA
ATTIVA E DELLA INFECTION CONTROL NURSE NELLA
MAGGIOR PARTE DI U.K. - U.S.A. 1985
ITALIA (CIRCOLARE MINISTERIALE 52/85)
86INFERMIERE EPIDEMIOLOGO / nPOSTI LETTO
- SENIC (1985) N 1 infection control nurse /
250 occupied beds in acute care facilities -
CIRCOLARE MINISTERO SANITA(30/1/1988) Impiego
di un infermiere ogni 250/400 letti - DELPHI
PANEL(2002) N 1 infection control nurse /
100 letti N 4 infection control nurse / 500
letti in acute care. N 0.8 infection control
nurse / 100 letti in long term care.
87PRIORITA INDICATE DAL COMITATO PER LE INFEZIONI
OSPEDALIERE
- Sorveglianza e controllo dei clusters e delle
epidemie nei reparti a rischio - Controllo processi di sanificazione,
disinfezione, sterilizzazione - Verifica delle pratiche assistenziali
elaborazione ed applicazione di protocolli e
linee guida - La formazione permanente come strumento di
prevenzione delle Infezioni Ospedaliere
88Alert organisms
- MRSA e altri ceppi di S.aureus resistenti (es.
gentamicina) - Streptococcus pyogenes
- Streptococcus pneumoniae resistente alla
penicillina - Enterococchi produttori di beta-lattamasi
- Clostridium difficile o le sue tossine
- Legionella spp.
- Escherichia coli produttore di verotossina
- Salmonella o Shigella spp.
- Gram-negativi resistenti a gentamicina,
betalattamasi ad ampio spettro o chinolonici e
altri Gram-neg. multiresistenti - Altre specie con resistenze inusuali (H.
influenzae resistente ad ampicillina o
trimethoprim) - Pseudomonas aeruginosa
- Stenotrophomonas maltophilia
U.K. Guidance on the control of infection in
hospitals, 1995