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QUALE DIABETE IN ETA

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QUALE DIABETE IN ETA PEDIATRICA ? F. Prisco Dipartimento di Pediatria Seconda Universit - Napoli Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica – PowerPoint PPT presentation

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Title: QUALE DIABETE IN ETA


1
QUALE DIABETE IN ETA PEDIATRICA ?

F. Prisco
Dipartimento di Pediatria Seconda Università -
Napoli
Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica
G.Stoppoloni
Nocera, settembre 2009
2
Dopo le nuove acquisizioni sulla patogenesi non è
più possibile classificare il diabete in base al
tipo di trattamento necessario o alletà
Diabete tipo I
Diabete tipo II
3
Diabete tipo I
Diabete tipo II
Diabete Tipo 1
Diabete Tipo 2
4
DIABETE MELLITO
Markers del diabete autoimmune ICA,
GAD, IA2, IAA
ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
5
DIABETE MELLITO
Autoimmune
Non autoimmune
( a tutte le età)
( a tutte le età)
  • Tipo 1 o IDDM ( nel bambino e
  • nel giovane adulto)
  • LADA ( Latent Autoimmune
  • Diabetes of the Adult)

ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
6
DIABETE MELLITO
Autoimmune
Non autoimmune
( a tutte le età)
( a tutte le età)
  • MODY ( forme
  • monogeniche a trasmissione
  • autosomico-dominante ed
  • elevata penetranza)
  • Tipo 2 ( resistenza
  • periferica allazione
  • dellinsulina ed obesità)
  • Diabete mitocondriale
  • Diabete neonatale
  • Tipo 1 o IDDM ( nel bambino e
  • nel giovane adulto)
  • LADA ( Latent Autoimmune
  • Diabetes of the Adult)

ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
7
DIABETE MELLITO
Non autoimmune
( a tutte le età)
  • MODY ( forme
  • monogeniche a trasmissione
  • autosomico-dominante ed
  • elevata penetranza)
  • Tipo 2 ( resistenza
  • periferica allazione
  • dellinsulina ed obesità)
  • Diabete mitocondriale
  • Diabete neonatale

ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
8
MODY Maturity Onset Diabetes of the Young
9
MODY Maturity Onset Diabetes of the Young
Deficit di Glucochinasi
Locus 7p
MODY2
  • Alterata taratura del sensore della glicemia
  • Produzione di insulina possibile ma a livelli
    più alti
  • di glicemia
  • Glicemia basale spesso normale
  • OGTT spesso normale

10
CARICO ORALE DI GLUCOSIO IN PAZIENTI
CON MODY2
Glicemia (mg/dl)
Tempo
Prisco F. et al, , unpublished
11
Famiglia Sa.
Iperglicemia.
Nato il 18-3-62


23 a.

Peso alla nascita superiore 4000 g.
Fabiola, nata il 22-1-89 Diagnosi alletà di 4
anni durante esami di routine (Range 103-122
mg/dl)
Giuseppe, nato il 9-11-94 Diagnosi alletà di 2
anni durante esami di routine (Range 108-116
mg/dl)
1/2
12
Famiglia Sa. MODY2
Mutazione accertata
Iperglicemia. Non testati
Nato il 18-3-62


23 a.

Peso alla nascita superiore 4000 g.
Fabiola, nata il 22-1-89 Diagnosi alletà di 4
anni durante esami di routine (Range 103-122
mg/dl)
Giuseppe, nato il 9-11-94 Diagnosi alletà di 2
anni durante esami di routine (Range 108-116
mg/dl)
2/2
13
MODY Maturity Onset Diabetes of the Young
GENE
locus
MODY3
HNF - 1a
12q
  • CARATTERISTICHE CLINICHE E DI DECORSO DEL
    MODY3
  • Fenotipo molto più grave del MODY2
  • Complicanze microvascolari
  • Possibile diagnosi errata di Tipo 1
  • TERAPIA
  • Insulina o sulfaniluree a basso dosaggio

HNF Hepatic Nuclear Factor
14
MODY Maturity Onset Diabetes of the Young
GENE
locus
MODY5
HNF - 1b
17-cen q21.3
  • Cisti renali
  • Visibili talvolta allo scanning pre-natale
  • Funzione renale variabile (da lieve
    compromissione ad
  • insufficienza renale grave)
  • Differenti forme istologiche
  • Diabete
  • Ipo-atrofia pancreatica
  • Diagnosi 10 47 a., spesso in trattamento
    insulinico
  • Anomalie extra-pancreatiche ( malformazioni
    epato
  • biliari, delle vie urinarie e dei genitali
    interni

Bellannè-Chantelot C et al, Ann Intern Med
140,510, 2004
HNF Hepatic Nuclear Factor
15
Il sospetto clinico di MODY deriva, per tutte le
forme, dal riscontro di trasmissione
autosomico-dominante ad elevata penetranza
16
DIABETE MELLITO
Non autoimmune
( a tutte le età)
  • MODY ( forme
  • monogeniche a trasmissione
  • autosomico-dominante ed
  • elevata penetranza)
  • Tipo 2 ( resistenza
  • periferica allazione
  • dellinsulina ed obesità)
  • Diabete mitocondriale
  • Diabete neonatale

ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
17
SINDROME METABOLICA
Aggregazione di fattori metabolici di rischio
  • Ipertensione
  • Basso rapporto HDL/LDL
  • Ipertrigliceridemia
  • Obesità a prevalenza addominale
  • Resistenza periferica allinsulina
  • Iperinsulinismo compensatorio

Avogaro P, Acta Diabetol Lat 4,36,1967 Reaven G,
Diabetes 37, 1595, 1988
18
Diabete Mellito Tipo 2
Forma di diabete caratterizzata da deficit
relativo di insulina conseguente a resistenza
periferica allazione dellormone
Report of the Expert Committee on the Diagnosis
and Classification of Diabetes Mellitus
Diabetes Care 26S5-S20, 2003
19
Diabete Mellito Tipo 2
Il pattern clinico della Sindrome Metabolica si
rende progressivamente evidente nel corso
delletà pediatrico-adolescenziale The
Bogalusa Hearth Study Srinivasan SR,
Metabolism, 62, 443, 2003
Età prepubere
Adolescenza
20
DEFINIZIONI
IDF ( International Diabetes Federation)
Diabetic Medicine,
23,469,2006

Calcolata secondo gli standards etnici
PARAMETRI
Circonferenza addominale
Insulino-resistenza
F gt80 cm M gt94 cm

almeno 2 dei seguenti criteri
Peso
Trigliceridi gt 150 mg/dl HDL Col lt40 mg/dl M
HDL Col lt50 mg/dl F
Lipidi
P.A.
P.A gt130/85 mm Hg
Glicemia
Glicemia gt100 mg/dl
21
DEFINIZIONE DELLA SINDROME METABOLICA
IN ETA PEDIATRICA
Glicemia a digiuno
Età
Circ. Add
Trigliceridi
HDL Col
PA
6- lt10
90 centile
Sis 130mmHg o Diast 85mmHg
10- lt16
90 cent. o al cut-off adulto
150 mg/dl
lt 40 mg/dl
gt 100 mg/dl
M 94 cm F 80 cm ( Europidi)
gt16
Sis 130mmHg o Diast 85mmHg
M lt 40 mg/dl F lt 50 mg/dl
150 mg/dl
gt 100 mg/dl
The metabolic syndrome in children and
adolescents an IDF consensus report

Zimmet P et al, Pediatric Diabetes 2007
8 299-306
22
PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA IN ETA
PEDIATRICA
Chen et al, Am J Epidemiol 1999,150,667
Raikatari et al Diabetologia, 1995,38,1042
Cruz et al JCEM 2004,89,108
Cook et al Arch Pediatr Adolesc Med 2003,157,821
n 3631 bianchi n 2127 negri
n1865 Finlandesi
n126 Ispano-Americani BMI gt 97 cent.
n 646 bianchi n 824 negri n 846 ispano-
americani
Popolazione
Età a.
5-17
6-18
8-13
12-19
4 bianchi 3 negri
4
30
Totale 4.2
BMI gt 97cent. 28.7
Prevalenza
23
SEGNALI DI ALLARME PER SINDROME METABOLICA
Circ. Addominale
gt 90 centile
P.A.
gt 90 centile
Colesterolo totale
gt 170 mg/dl borderline gt 200 mg/dl elevato
Trigliceridi
gt 150 mg/dl
LDL - Col
gt 110 mg/dl borderline gt 130 mg/dl elevato
HDL - Col
lt 35 mg/dl
HOMA R
gt 4
Adattato da AHA Guidelines, Circulation, 107,
1562, 2003
24
Obesity and the Metabolic Syndrome in Children
and Adolescents Weiss R. et al, N Engl J
Med 350, 23, 2004
FOLLOW-UP (dopo 21.5 10.5 mesi)
77 soggetti di cui 34 con sindrome metabolica
alla prima osservazione
25
RISCHIO CARDIO-VASCOLARE
26
RESISTENZA INSULINICA
Pancreas
27
GLUT4 (Glucose Transporter 4)
Glucosio
28
Gli Acidi grassi inducono fosforilazione e
inattivazione dei recettori insulinici
GLUT4 (Glucose Transporter 4)
Glucosio
29
RESISTENZA INSULINICA
Pancreas
Tessuto adiposo
Ostacolo alla liposintesi
NEFA circolanti
30
RESISTENZA INSULINICA
NAFLD NonAlcoholic Fatty Liver Disease
  • Possibili fasi evolutive
  • Infiltrazione isolata di lipidi (steatosi)
  • Infiammazione ( NASH, Non Alcoholic
    Steatohepatitis)
  • Fibrosi
  • Cirrosi

Fegato
31
RESISTENZA INSULINICA
Pancreas
NAFLD
Fegato
Tessuto adiposo
Ostacolo alla liposintesi
Lipogenesi
NEFA circolanti
Fattori alimentari Iperglicemia
32
RISCHIO CARDIO-VASCOLARE
OBESITA
33
RISCHIO CARDIO-VASCOLARE
OBESITA
Obesita ginoide
Obesita androide
34
Obesity accelerates the progression of coronary
atherosclerosis in young men. Pathobiological
Determinants of Atherosclerosis McGill HC Jr et
al. in Youth (PDAY) Research Group Circulation.
2002 Jun 11105(23)2712-8.
CASISTICA Reperti autoptici di soggetti di sesso
maschile di età compresa fra 15 e 34 anni
deceduti per cause accidentali RISULTATI Lesten
sione ed il grado di avanzamento delle lesioni
aterosclerotiche coronariche erano maggiori in
soggetti con BMI elevato e con disposizione
addominale del grasso. COMMENTO Altri fattori
di rischio quali livelli di colesterolo HDL e LDL
, ipertensione, fumo e livelli di HbA1c
risultavano statisticamente correlati alle
lesioni solo per il 15
35
CONTRIBUTO DELLOBESITA ALLA SINDROME METABOLICA
TESSUTO ADIPOSO
NEFA
Livelli particolarmente elevati nei soggetti
obesi
Heptulla R,
JCEM 2001,86,90
36
Atherosclerosis -An Inflammatory Disease
Ross R, N Engl J Med 340,115,1999
37
Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato come
la Proteina C-reattiva, valutata con metodo ad
alta sensibilità (hsCRP, high sensitivity
C-Reactive Protein) sia un marker prognostico
indipendente da altre variabili nei confronti del
rischio cardiovascolare
38
CONTRIBUTO DELLOBESITA ALLA SINDROME METABOLICA
TESSUTO ADIPOSO
IL-6
  • Prodotta per il 30 dal tessuto adiposo,
    soprattutto viscerale
  • Precursore della Proteina C-Reattiva a livello
    epatico
  • Stimola la produzione di fibrinogeno a livello
    epatico

Sangue portale
Effetto Pro-infiammatorio
Compromette la ricezione del segnale insulinico a
livello cellulare ( IRS1 e Glut4)
Effetto inibitorio dellazione insulinica
Grundy SM, Endocrinol Metab Clin N Am 33 (2004)
267282
39
CONTRIBUTO DELLOBESITA ALLA SINDROME METABOLICA
TESSUTO ADIPOSO
TNF- a
(non secreto in circolo, agisce con meccanismo
autocrino e paracrino)
  • Le quantità prodotte correlano con BMI, di
    grasso
  • corporeo e livelli di insulina
  • Livelli direttamente correlati al grado di
    resistenza
  • insulinica
  • Induce release del fattore di von Willebrand
  • Inibisce il PPAR - ?

Grundy SM, Endocrinol Metab Clin N Am 33 (2004)
267282
40
CONTRIBUTO DELLOBESITA ALLA SINDROME METABOLICA
TESSUTO ADIPOSO
PAI-1
Plasma Activating Inhibitor-1
  • E il principale inibitore della fibrinolisi
  • Concentrazioni direttamente correlate a
  • Adipe viscerale
  • Iperinsulinemia
  • Ipertensione
  • Ipertrigliceridemia

Grundy SM, Endocrinol Metab Clin N Am 33 (2004)
267282
41
CONTRIBUTO DELLOBESITA ALLA SINDROME METABOLICA
TESSUTO ADIPOSO
Adiponectina
  • Proprietà anti - aterogeniche ( inibizione
    delladesione dei
  • monociti alle cellule endoteliali)
  • Espressione e secrezione attivamente inibite da
    IL-6
  • e TNF- a
  • Effetto sensibilizzante sulla risposta
    insulinica
  • Concentrazioni ridotte nellobesità e nel
    diabete tipo 2
  • Livelli bassi peggiorano la prognosi della
    cardiopatia
  • ischemica

Alberti KGMM et al. Diabet. Med. 23,469,2006
42
RESISTENZA INSULINICA
Pancreas
Progressivo aumento della secrezione di
insulina IPERINSULINEMIA
NAFLD
Fegato
Tessuto adiposo
Ostacolo alla liposintesi
Lipogenesi
NEFA circolanti
Fattori alimentari Iperglicemia
Iperinsulinismo
43
RESISTENZA INSULINICA
  • Iperglicemia ( effetto glucotossico)
  • Ipertrigliceridemia ( effetto lipotossico )
  • Fattori genetici, autoimmuni, altro??????

Pancreas
RIDOTTA SECREZIONE INSULINICA
NAFLD
Fegato
Tessuto adiposo
Ostacolo alla liposintesi
Lipogenesi
NEFA circolanti
Fattori alimentari Iperglicemia
Iperinsulinismo
44
RISCHIO CARDIO-VASCOLARE
45
RISCHIO CARDIO-VASCOLARE
46
Quantitative trait loci on chromosomes 3 and 17
influence phenotypes of the metabolic
syndrome Kissebah A.H. et al , PNAS ,
97, 14478, 2000
  • Significativo linkage del locus 17p12 con
  • Livelli di leptina

47
Insulin resistance and cardiovascular disease
risk factors in children of parents with the
insulin resistance (metabolic) sindrome Pank
ow JS et al, Diabetes Care 27, 775, 2004
I bambini con almeno un genitore affetto da
sindrome metabolica presentano precoce esordio di
obesità ed insulino-resistenza rispetto ai
controlli
48
RISULTATI
I figli di genitori con Diabete tipo 2 presentano
fin dalletà prepubere fattori di rischio
inquadrabili nella Sindrome Metabolica.
L evoluzione dei parametri di rischio è più
veloce rispetto ai figli di genitori sani
Vi è correlazione diretta fra presenza del
Diabete Tipo 2 nei genitori ed obesità addominale
in età prepubere
49
(No Transcript)
50
  • Effetti della alterata produzione o funzione di
    TCF7L2
  • Riduzione della proliferazione ß-cellulare
  • Riduzione della secrezione insulinica dopo
    arginina
  • Alterata risposta al GLP1

Shu L et al, (2008) Diabetes 57645653
Lyssenko V et al, (2007) J Clin Invest
11721552163
Shu L et al, (2008) Diabetes 57645653
51
(No Transcript)
52
SEGNALI DI ALLARME PER SINDROME METABOLICA
Circ. Addominale
gt 90 centile
P.A.
gt 90 centile
Colesterolo totale
gt 170 mg/dl borderline gt 200 mg/dl elevato
Trigliceridi
gt 150 mg/dl
LDL - Col
gt 110 mg/dl borderline gt 130 mg/dl elevato
HDL - Col
lt 35 mg/dl
HOMA R
gt 4
Adattato da AHA Guidelines, Circulation, 107,
1562, 2003
53
Parametri di cui approfondire il possibile uso
nella predizione del rischio Cardiovascolare e/o
Diabete tipo 2
  • Biomarkers del tessuto adiposo (
    leptina,adiponectina)
  • Livelli di NEFA
  • Valutazione della disfunzione endoteliale
  • Proteina C-reattiva
  • Citochine infiammatorie
  • Adiponectina
  • Fattori fibrinolitici
  • Fattori della coagulazione

Alberti KGMMet al. Metabolic syndromea new
world-wide definition. A Consensus Statement from
the International Diabetes Federation

Diabet. Med. 23,469,2006
54
CONCLUSIONI
  • Il tentativo di identificazione della sindrome
  • metabolica o del diabete tipo 2 in età
    pediatrico
  • - adolescenziale va condotto in tutti i
    pazienti obesi
  • La prevenzione dellaterosclerosi coronarica
  • attraverso lidentificazione precoce ed il
  • trattamento della sindrome metabolica
    rappresenta
  • un nuovo compito della pediatria

55
DIABETE MELLITO
Non autoimmune
( a tutte le età)
  • MODY ( forme
  • monogeniche a trasmissione
  • autosomico-dominante ed
  • elevata penetranza)
  • Tipo 2 ( resistenza
  • periferica allazione
  • dellinsulina ed obesità)
  • Diabete mitocondriale
  • Diabete neonatale

ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
56
FORMA PIU COMUNE DI DIABETE MITOCONDRIALE
  • Mutazione del DNA mitocondriale A3243G
  • Diabete
  • Sordità neurosensoriale
  • Trasmissione diaginica
  • Fenotipo a gravità variabile
  • Associazione con altre patologie mitocondriali

57
ALTRE MUTAZIONI MITOCONDRIALI ASSOCIATE A DIABETE
MELLITO
Mitochondrial DNA point mutation at
nucleotide pair 3316 in Japanese family with
heterogeneous phenotypes of diabetes . Nakano S
et al, Endocrin J 1998 Early onset of diabetes
mellitus associated with the mitochondrial DNA
T14709C point mutationpatient report Damore ME
et al, JPEM 1999 A new mitochondrial DNA
mutation at 14577 T/C is probably major
pathogenetic mutation for maternally inherited
type 2 diabetes Tawata M et al, Diabetes
2000 Association of the T14709C mutation of
mitochondrial DNA with maternally inherited
diabetes mellitus and/or deafness in an Italian
family. Rigoli L et al, Diabet Med 2001
Mutazioni associate al diabete ma non alla
sindrome DIABETE-SORDITA
58
Guillausseau PJ et al Maternally Inherited
Diabetes and Deafness A Multicenter Study
Ann Intern Med 134, 721, 2001
1
59
Guillausseau PJ et al Maternally Inherited
Diabetes and Deafness A Multicenter Study
Ann Intern Med 134, 721, 2001
3
ALTRE PATOLOGIE ASSOCIATE
60
MUTAZIONI dimostrate
Nome Età ICA GAD IA2
A3243G
1 Anna 25 neg 0,0 0,1
Celiachia diagnosticata nel corso del primo anno
di vita
A 17 anni e 6/12 iperglicemia soprattutto
postprandiale
trattata con ipoglicemizzanti orali
A 19 anni giunge alla nostra osservazione
Diabete non autoimmune in paziente con
celiachia Terapia con sulfaniluree Controllo
metabolico mediocre HbA1c 8,9 (vn lt 7,5)
61
Diabete
Albero genealogico di Anna C.
Kg 4,5
Kg 4,2
Kg 4,2
62
Diabete
Albero genealogico di Anna C.
Sorelle della madre
Kg 4,5
Kg 4,2
Kg 4,2
63
Diabete
Albero genealogico di Anna C.
Kg 4,5
Kg 4,2
Kg 4,2
64
Diabete
Albero genealogico di Anna C.
Kg 4,5
Kg 4,2
Kg 4,2
65
Diabete
Albero genealogico di Anna C.
Kg 4,5
Kg 4,2
Kg 4,2
66
Diabete
Albero genealogico di Anna C.
Kg 4,5
Kg 4,2
Kg 4,2
67
Diabete mitocondriale da mutazione A3243G
(Diabete, sordità neurosensoriale, maculopatia)
La notevole variabilità del fenotipo non consente
un percorso diagnostico univoco
Lereditarietà matrilineare, associata a
negatività dei markers del diabete autoimmune è
comunque un segno costante
68
DIABETE MELLITO
Non autoimmune
( a tutte le età)
  • MODY ( forme
  • monogeniche a trasmissione
  • autosomico-dominante ed
  • elevata penetranza)
  • Tipo 2 ( resistenza
  • periferica allazione
  • dellinsulina ed obesità)
  • Diabete mitocondriale
  • Diabete neonatale

ADA Expert Committee Diabetes Care - Suppl 1- 2003
69
  • In the group with diabetes onset before 180 days
    of age ( early onset cases)
  • Low birth weight was more frequent
  • HLA susceptibility heterodimers were less
    frequent
  • Autoimmunity markers were less frequent.

These results suggest that early onset
permanent diabetes cases (onset lt 180 days)
differ from later onset cases and that most of
them do not have an autoimmune pathogenesis
70
Neonatal diabetes diagnosed within the first
3 months of life is usually a single gene
disorder associated with altered -cell number or
function
Thus, the discovery that heterozygous
gain-of-function mutations in KCNJ11 cause
permanent neonatal diabetes in almost half of
cases is an important advance
71
Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2
glucose transporter
2
From Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 20043501838
72
4 KIR6.2 subunits
Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2
glucose transporter
3
From Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 20043501838
73
Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2
glucose transporter
4
From Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 20043501838
74
Extrapancreatic functions of KATP channels
KATP channels are also involved in
  • Glucose homeostasis by controlling GLP1
  • secretion from L-cells and glucose uptake in
  • skeletal muscle.
  • Counter-regulatory response to glucose via
  • effects on hypothalamic neurons.
  • Response to cardiac stress and ischemic
  • preconditioning.
  • Regulation of vascular smooth muscle tone.
  • Modulation of electrical activity and
    transmitter
  • release at brain synapses

Seino S et al. Prog Biophys Mol Biol 81133176,
2003
75
Glucose enters the beta cell by way of the GLUT2
glucose transporter
5
From Gloyn A.L. et al, N Engl J Med 20043501838
76
Activating Mutations in Kir6.2 and Neonatal
Diabetes
Clinical features of neonatal diabetes
  • Median age at the diagnosis 6 weeks
  • All patients diagnosed before 6 months of age
  • except 4 cases in childhood or early adult life
  • Low birth weight
  • Insulin treatment needed from diagnosis
  • Spontaneous remission in some cases ( Transient
    Neonatal Diabetes)

Hattersley AT et al, Diabetes 54, 2503, 2005
77
Activating Mutations in Kir6.2 and Neonatal
Diabetes
Neurological features
  • DEND ( Developmental delay, Epilepsy, Neonatal
    Diabetes) syndrome
  • Less severe clinical picture ( Intermediate DEND
    syndrome)
  • Neonatal diabetes
  • Muscle weakness
  • Mild developmental delay
  • Delay of motor milestones
  • Late development of speech

Genotype-phenotype relationships of neurological
features R201 No
neurological features V59M R201C Y330C
Intermediate DEND Q52R V59G C166F I296L
DEND
Hattersley AT et al, Diabetes 54, 2503, 2005
78
Activating mutations in the KCNJ11 gene found in
7/12 italian patients with diabetes onset within
3 months after birth. All de novo
mutations Three mutations not found before
(R50P, K170R, K170N) Low birth weight as an
almost constant feature with positive correlation
between weight centiles and days of life at the
diagnosis. Mild developmental delay in 4
patients without genotype-phenotype association
The Authors suggest abandoning the acronym PNDM
and starting to use the more comprehensive
Permanent Diabetes Mellitus of Infancy (PDMI),
linking it to the gene product (e.g.,IPF-1-PDMI,
GCK-PDMI, Kir6.2-PDMI)
79
Mutant KATP channel does not close in response to
glucose metabolism and cell membrane is
hyperpolarized
From Pearson ER et al, N Engl J Med 2006355 467
80
Sulfonylurea
Mutant KATP channels can be closed by
sulfonylureas, causing membrane depolarization
From Pearson ER et al, N Engl J Med 2006355467
81
APPROCCIO ALLA DIAGNOSI
82
Età alla diagnosi delle varie forme di diabete
mellito
A.Hattersley
http//www.ex.ac.uk
5 10 15 20 25 30 35 40 45
50 55 60 65 70 75 80 85 90
Età alla diagnosi
83
Età alla diagnosi delle varie forme di diabete
mellito
A.Hattersley
http//www.ex.ac.uk
5 10 15 20 25 30 35 40 45
50 55 60 65 70 75 80 85 90
Età alla diagnosi
84
DIABETE O IPERGLICEMIA
85
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
86
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
  • Caratteristica della malattia
  • Inesistente nelle mutazioni de novo
  • Spesso difficile ad evidenziarsi in forme a
    fenotipo lieve

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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLE VARIE FORME DI
DIABETE IN ETA EVOLUTIVA
TIPO 1 TIPO2 MODY D.mitocon.
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