Title: Epidemiologia: lo studio della distribuzione e delle determinanti della frequenza delle malattie
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2EPIDEMIOLOGIA EZIOLOGICA
3RAPPORTO FRA DUE EVENTI
-
- evento evento
- evento evento
- causa effetto
-
- esposizione malattia
-
-
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7- the cause,then,philosophically speaking,is the
sum total of the conditions positive and negative
taken together the whole of the contingencies of
every description,which being realized,the
consequent invariably follows. - (John Stuart Mill,1862)
8- we are never able,in a single instance,to
discover any power or necessary connection,any
quality which binds the effect to the cause,and
renders the one an infallible consequence of the
other. We only find that one does actually,in
fact, follow the other - (D.Hume,1739)
9- Nesso causalità in indagine epidemiologiche
10TIPI DI ASSOCIAZIONE
- Non associato statisticamente (indipendente)
- Associato statisticamente
- Causale
- - indirettamente un fattore influenza uno o più
fattori che sono causa diretta (povertà) - - direttamente il fattore esercita la sua azione
senza fattori intercorrenti (trauma) - Non causale (concetto di confondimento)
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16RELAZIONI CAUSALI
- Causa sufficiente se la causa è presente la
malattia si verifica sempre (es. alcune malattie
genetiche) - Causa necessaria se la causa è assente la
malattia non può verificarsi (mycobacterium
tubercolosis per la tubercolosi) - Fattore di rischio se la causa è presente e
attiva aumenta la probabilità di ammalarsi (fumo
e ca. polmone)
17Modelli causali o eziologici in epidemiologia
- Deterministico
- Probabilistico
18MODELLO DETERMINISMO
- PRINCIPI DI HENLE-KOCH
- agente microbico necessario e sufficiente per
linduzione della malattia - lesioni riproducibili nellanimale
19MODELLO PROBABILISMO
- Principi di Bradford-Hill
- Strength of the association
- Consistency
- Specificity
- Temporal coherence
- Biological gradient
- Plausibility
- Coherence
- Experimental evidence
- Analogy
20- None of my viewpoints can bring indisputable
evidence for or against the cause-and-effect
hypothesis and none can be required sine qua
non. - (Bradford Hill,1965)
21MODELLI DI CAUSALITA
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25TABELLA DI CONTINGENZA
- Misure effetti causali (associazioni)
26Tabella 2x2
27Modelli di rischio
- I fattori che sono legati ad un aumento
dell'incidenza, (prevalenza, mortalità o
morbosità) di una malattia sono chiamati fattori
di rischio. Usualmente si usano tre misure di
rischio - RISCHIO ASSOLUTO
- RISCHIO RELATIVO
- RISCHIO ATTRIBUIBILE
-
28RISCHIO ASSOLUTO
- Rischio Probabilità di contrarre la malattia in
un definito intervallo di tempo. - Si calcola come proporzione di individui,
inizialmente candidati a contrarre la malattia,
che la contraggono nel successivo periodo di
follow-up. - Si stima direttamente in uno studio longitudinale
che recluti una coorte fissa di N individui al
tempo t(0) e li osservi tutti fino al tempo
t(1). - Se in questo intervallo i casi incidenti
risultano essere C , allora il rischio per
l'intervallo t(1) - t(0) vale - R C / N
- dove
- - R rischio nell'intervallo di tempo t(1) -
t(0) - - C n dei nuovi casi insorti nel periodo
- - N n di soggetti candidati al tempo t(0).
29Rischio relativo
- Misura la forza dellassociazione tra un
determinante e malattia - E la più importante misura eziologica
- rate ratio, risk ratio, prevalence ratio
30Rischio relativo
a/(ab) rischio assoluto negli esposti c/(cd)
rischio assoluto nei non esposti
31Interpretazione RR e OR
- Se il rischio di una malattia è lo stesso nel
gruppo degli esposti ed in quello dei non esposti
ad un fattore di rischio il RR e lOR 1 - RR,ORgt1 lesposizione è un fattore di rischio per
la malattia - RR,ORlt1 lesposizione è protettiva per la
malattia
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33Studi epidemiologici analitici
- Studi prospettici,longitudinali,coorte
- Studi retrospettivi,caso controllo
34Studi coorte
- Esposizione Patologia
- Identifico il gruppo di esposti e non esposti e
li seguo nel tempo controllando linsorgere della
patologia. - STUDIO LONGITUDINALE
35Stime del rischio
RRa/(ab)/c/(cd) Posso calcolare sia
rischio assoluto che relativo
36Studi coorte vantaggi
- Si possono studiare contemporaneamente più
patologie, sono poco soggetti a distorsioni
(bias), si possono stimare sia rischi relativi
che rischi assoluti. - Permettono di studiare anche variabili che
vengono alterate dallinsorgenza della malattia.
37Studi coorte svantaggi
- Lunga durata (non si applica agli studi di tipo
storico - Alto costo, ?
- Patologie relativamente comuni,
- Informazioni di solito poco dettagliate
38- STUDI CASO-CONTROLLO O RETROSPETTIVI
39Studi caso controllo o retrospettivi
- Patologia Esposizioni
- Identifico i malati (casi) e i non malati
(controlli) e risalgo nel tempo per ottenere la
storia di assenza o presenza della / delle
esposizioni. Valuto quindi la frequenza di
esposizione tra malati e non malati.
40PASSI STUDIO
- Identificazione casi con possibile omogenea
eziologia - Casi incidenti
- Casi prevalenti
- I casi incidenti sono da privilegiare poiché il
momento dellinsorgenza della malattia è più
vicino allesposizione indagata - I casi prevalenti presentano il solo vantaggio di
essere sempre disponibili - Accertamento esposizione ai fattori di rischio e
confondenti (rilevamento retrospettivo)
41PASSI STUDIO
- Selezione gruppo controlli
- FONTI popolazione generale o ospedale da cui
vengono selezionati i casi (stesso criterio dei
casi) - Campione casuale o stratificato per alcune
variabili (sesso, età) - MATCHING/non MATCHING per variabili confondenti
42A differenza degli studi di coorte non è
possibile conoscere i tassi di incidenza della
malattia e perciò calcolare i rischi assoluti ed
il RR
43Esempio
OR300x225/150x756 Tanto lOR è maggiore di 1
tanto più lassociazione tra esposizione e
malattia è forte
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50Studi caso-controllovantaggi svantaggi
- Vantaggi
- Tempo, Costi, una patologia (che può essere rara)
- Più fattori di rischio.
- Difficoltà
- Scelta dei controlli (che devono essere del tutto
confrontabili con i casi per tutti i fattori di
rischio eccetto quelli in studio). - Quando per qualsiasi causa vi sia una selezione
sistematicamente diversa dei casi e dei controlli
in relazione con lesposizione, si introduce una
DISTORSIONE O BIAS
51relazione causa effetto in studi epidemiologici.
52Tipi di errore in epidemiologia
- Errore campionario
- Errore non differenziale
- Errore differenziale
- Confondimento(confounding)
- Distorsione (bias)
53Esempio tumore vescica
OR192x212/125x1292.5 (1.3-4.8) OR19X21/12X122.
8(0.6-7.1)
54Stima intervallare
- La stima puntuale da sola non mostra la
variazione statistica o lerrore casuale
sottostante al fenomeno (dipende dalla numerosità
dei soggetti studiati) - Lintervallo di confidenza mostra lammontare di
errore casuale nella stima - Lintervallo viene mostrato ad un arbitrario
livello di confidenza - Se il livello di confidenza è del 95, significa
che se la raccolta dei dati e lanalisi fossero
replicati molte volte, i valori rientrerebbero
tra quelli compresi nellintervallo per 95 delle
volte (caso difficile da realizzare poiché tra
una replicazione e laltra non vi è solo
differenza statistica)
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57- ERRORE NON DIFFERENZIALE
- (CASUALE,RANDOM)
- Conseguenze
- sottostima del rischio
58ERRORE NON DIFFERENZIALE 0.05
OR2.25 OR1.83
59ERRORE NON DIFFERENZIALE 0.05
OR9.00 OR6.14
60ERRORE DIFFERENZIALE
- CONFOUNDING
- CONFONDIMENTO
61ERRORE DIFFERENZIALE CONFONDIMENTO
- ESPOSIZIONE A
- ESPOSIZIONE B MALATTIA
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63ERRORE DIFFERENZIALE DISTORSIONE BIAS
- SELECTION BIAS
- OBSERVATION BIAS
- RECALL BIAS
64Stime del rischio
RRa/(ab)/c/(cd) Posso calcolare sia
rischio assoluto che relativo