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La prima ripercussione della fusione tra i gruppi San Paolo e Intesa stata la ... povera, e la duchessa, Jessica Biel, poi promessa sposa all'erede al trono ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: RUBRICHE:


1
SPAZIO LIBERO
Giornalino mensile della
Sanpaolo Banco di Napoli
Anno III
Numero 35 aprile 2007
Spazio libero
 
 
  • RUBRICHE
  • Editoriale Mondo filiali Attualità Cera
    una volta Cinema e cultura Flash

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EDITORIALE
  • CESSIONE FILIALINESSUNO TOCCHI I DIRITTI DEI
    LAVORATORI
  • La prima ripercussione della fusione tra i gruppi
    San Paolo e Intesa è stata la cessione di un
    consistente gruppo di filiali al Credit Agricole,
    che agirà in Italia attraverso il Gruppo
    Cariparma.
  • La cessione delle filiali non vedrà un unico
    gruppo protagonista delle acquisizioni, ma varie
    aziende per intanto alcune filiali sono state
    cedute ad azienda interna al gruppo Intesa
    Sanpaolo FriulAdria in attesa del passaggio
    successivo di questultima al Credit Agricole
    (Cariparma).
  • Dunque la prima trattativa che è partita riguarda
    i lavoratori di FriulAdria.
  • Ma in omaggio ai deliberati dellantitrust andava
    ceduta una seconda quota di filiali, per
    rispettare la normativa sulla concorrenza.
  • Lelenco di questa seconda tranche è noto da
    qualche giorno e in esso vi sono anche filiali,
    per il perimetro territoriale di competenza, di
    provenienza San Paolo Banco Napoli ed anche per
    questi lavoratori si dovrà, a tempo debito,
    aprire una trattativa sulle modalità di cessione.
  • Le trattative per FriulAdria sono cominciate
    malissimo le richieste sindacali erano
    ovviamente per il mantenimento della normativa di
    provenienza su previdenza, assistenza, condizioni
    di finanziamento e soprattutto clausola
    occupazionale, con lintervento della banca
    cedente in caso di crisi della banca acquirente.
  • Per tutta risposta la controparte ha comunicato
  • il congelamento delle posizioni della previdenza
    complementare, con la sospensione delle
    contribuzioni di tutti i lavoratori iscritti al
    FAPA e al FABA Bav (fondi complementari dellex
    Gruppo Intesa)
  • il non riconoscimento della Cassa Assistenza
    (sempre ex Intesa) in quanto la contribuzione che
    mette lazienda non costituisce retribuzione e
    quindi nel passaggio di cessione non va
    garantita

3
EDITORIALE
  • segue CESSIONE FILIALINESSUNO TOCCHI I DIRITTI
    DEI LAVORATORI
  • mobilità (intrasferibilità) garantita per soli
    sei mesi
  • nessuna garanzia sui percorsi professionali in
    maturazione
  • nessuna garanzia occupazionale (vista la solidità
    di Credit Agricole).
  • Di fronte alle obiezioni sindacali, lazienda il
    27 marzo ha dichiarata chiusa la procedura cioè
    si va avanti come diciamo noi.
  • La ovvia reazione sindacale ha portato lazienda
    a riaprire il tavolo così arrogantemente chiuso e
    a dare una minima disponibilità sulla previdenza
    e a proseguire, anche in questi giorni, il
    confronto.
  • Riteniamo importante questo negoziato in sé, ma
    anche per le prospettive (negative) che può
    aprire può diventare un precedente che non
    aiuta per le prossime cessioni.
  • Valga come esempio solo la questione delle
    garanzia occupazionali è vero, il Credit
    Agricole è ragionevolmente solido, ma se si è
    così sicuri, perché non mettere la garanzia
    dellintervento, in caso di crisi, della banca
    cedente? E poi, da quando il mercato è
    ragionevole? E infine, altre banche meno solide
    del Credit Agricole potrebbero acquisire, per
    esempio, le filiali meridionali di cui allelenco
    di questi giorni, e dunque, a maggior ragione,
    cè bisogno di garanzie occupazionali in caso di
    crisi di chi compra, per la particolare fragilità
    del territorio.
  • Ma sono le relazioni sociali che,
    complessivamente, sono messe a rischio le
    cessioni rappresenterebbero ulteriore occasione
    per ridurre il costo del lavoro a beneficio dei
    soliti noti, suscitando ulteriori dubbi sul
    senso delloperazione di fusione.
  • Si vorrebbe semplicemente PIU GARANZIE MENO
    TELECOM.

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MONDO FILIALI
  • Part time
  • Lazienda ha opportunamente valutato le nostre
    obiezioni - espresse anche nel numero di marzo
    del giornalino - in merito al rinnovo dei part
    time sconfinanti nellorario di intervallo, per
    cui si torna, in caso di rinnovo, ai vecchi orari
  • Abbiamo ricevuto una sollecitazione da alcuni
    colleghi che, criticamente, pongono alcuni
    quesiti oltre ad assumerli, come Sindacato, la
    giriamo a tutti attraverso il nostro giornale
  • Campagna Small Business - Appuntamenti
  • Trattasi di appuntamenti che vengono fissati"
    direttamente dalla infrastruttura "Contat Unit"
    ed a noi "notificati".
  • Faccio presente che, invero, l'operazione
    "appuntamenti c/o i clienti"  si inserisce
    nell'ambito dell'iniziativa di Istituto
    "GEOMARKETING", per la quale - basandosi su uno
    studio del tessuto ec. del territorio - si sono
    prodotte "liste" di probabile sviluppo esterno. 
  • OK
  • Ma, quello che mi domando
  • E' mai possibile che tutto quello che aggravia i
    già pesanti carichi di lavoro sia sempre fatto
    passare all'Azienda senza alcun intervento
    sindacale (e quindi COLLETTIVO e NON
    INDIVIDUALE), a tutela dei lavoratori? 
  • E poi restano ancora molteplici le motivazioni e
    le riflessioni che questo "nuovo" genere di
    "ritmo lavorativo" viene a generare
  • - appuntamenti fissati a distanza senza tener in
    alcun conto degli impegni ns. in Filiale
  • - l'impossibilità di avere dati completi dei
    clienti per poter  esperire delle indagini
    preliminari (per es. manca la p.iva, necessaria
    ad identificare in ECAM la ditta/società, ecc.)
  • - le indubbie "aspettative" che la ns. visita c/o
    il cliente ingenera nello stesso
  • - inesistenza di una Task Force (?)
    esterna/altre figure professionali per questo
    tipo di contatto commerciale "diretto" con la
    potenziale clientela

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ATTUALITA'
 
  • COSA DI PIU ATTUALE DEL DISASTRO CIVILE MORALE E
    MATERIALE DI UNA GRANDE CITTA COME NAPOLI?
  • COSA DI PIU ATTUALE, PER IL 25 APRILE, DI UNA
    NUOVA GRANDE STAGIONE DI RESISTENZA CONTRO LA
    CAMORRA?

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C'ERA UNA VOLTA
  • CERA UNA VOLTA..IL PRINCIPE TOTO
  • Nellaprile di 40 anni fa moriva Totò, il
    Principe Antonio De Curtis.
  • Cosa dire ormai sulla persona e sulla figura di
    Totò che già non sia stato scritto o detto?
  • Intanto, diciamo che la sua prorompente comicità
    è nella innata contraddizione di essere
    contemporaneamente Principe di Bisanzio ma
    anche il più autentico figlio del popolo, che
    si arrangia come può nelle più svariate
    situazioni, nelle quali dimostra sempre con il
    corpo e con il linguaggio dialettale la sua
    destabilizzante anarchia rispetto alle
    situazioni e consuetudini di vita affrontate.
  • Totò e la sua lingua dialettale, cioè latto
    della sua parola comica è anche immagine,
    attraverso la quale diventa un campo forsennato e
    imprevedibile di effetti comici irresistibili e
    fulminanti nellagire assieme al corpo della
    marionetta Totò.
  • A volte, infatti, il linguaggio va in tilt e cade
    continuamente in contraddizione oppure spesso è
    un delirio sintattico o anche una doppiezza
    lessicale usata come arma che scardina ed evoca
    quello che non si può dire lingua esplosiva,
    autonoma, come il dialetto che, attraverso Totò,
    diventa lingua universale noio volevon savuar
    lindirissya?
  • Oppure, che dire del comportamento (e del corpo
    di Totò) rispetto alle donne. Il riso che
    scaturisce dagli approcci di Totò con la bellezza
    femminile nasce perché il Principe è mai succube
    di essa (al contrario di altri attori comici!),
    anzi è sempre disponibile al contatto, agli
    sbaciucchiamenti in ogni dove del corpo femminile
    oppure è disponibile sempre agli abbracci, perché
    il piacere del contatto con le belle donne non si
    rifiuta mai.
  • Si potrebbe aggiungere molto ancora e di più. Ma
    non è questa né la sede né il luogo.
  • Noi desideriamo solo affermare che, per tutta la
    comicità che ci ha regalato, Totò è sempre stato
    presente nella nostra vita (e pensiamo così per
    tutti gli Italiani) in questi 40 anni passati
    dalla sua morte..A PRESCINDERE.dalla sua
    morte!...CHECCHE!

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C'ERA UNA VOLTA
  • segue CERA UNA VOLTA..IL PRINCIPE TOTO
  • Egli ci ha fatto RIDERE (non sorridere, cosa ben
    diversa).
  • Purtroppo, questa è una distinzione che dobbiamo
    ancora puntualizzare, posto che la presunta
    comicità moderna, al cinema come in televisione o
    nella vita, nella stragrande maggioranza dei casi
    fa solo sorridere mentre in pochissimi casi ci fa
    ridere.
  • Sorridere è il gesto abbozzato del riso. Ridere
    è, invece, quella benedetta sensazione ed
    emozione per la quale il riso scatta
    irrefrenabile ed è un balsamo che ci da una forte
    sensazione di rinascita e di consolazione.
  • Chi di noi non ha vissuto almeno una volta nella
    sua vita (anche stando in mezzo alla gente, nei
    bus o in metropolitana) la situazione di
    ripensare a battute fulminati dette dal Principe
    (o ai dialoghi scoppiettanti tra Totò e Peppino)
    e poi ridere da solo, fregandosene di poter
    essere creduto un pazzo o uno scemo, perché
    appunto il riso è stato irrefrenabile?....e chi
    di noi non ha preferito lasciarsi andare alla
    risata piuttosto che controllarsi?
  • Siamo certi che tutti si sono lasciati andare.
    Per lallegria da ri-vivere e anche da
    trasmettere. Perché, appunto come detto , il riso
    è un balsamo ricostituente.
  • A noi basta questo per considerare Totò
    unbenefattore dellumanità.
  • Immortale e sempre presente nel nostro corpo e
    nel nostro spirito.e allora a prescindere,
    checchè! .che cosa sooono 40 anni? ma chi li
    haaa visti maiii?...sa, noi usiamo gli
    cheque!.....e i nostri sono così!
  • (mettere la mano sinistra sul gomito del braccio
    destro teso a indicare una misura grande, così
    come Totò indica gli cheque in Miseria e
    Nobiltà).

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CINEMA E CULTURA
  • Tributo a LUIGI COMENCINI e il film THE
    ILLUSIONIST
  • Poco prima della Pasqua un padre nobile della
    cinematografia italiana, Luigi Comencini, ci ha
    lasciati.
  • Egli cominciò a essere conosciuto come regista
    del neorealismo rosa quando negli anni 50 diresse
    i primi due film della serie Pane, amore e
    fantasia con lo straordinario De Sica a
    interpretare il più impenitente maresciallo dei
    carabinieri a contatto con la prorompente
    carnalità della Lollobrigida. In questi due
    film, di evidente satira sociale, non rinunciò a
    evidenziare, attraverso lironia della commedia,
    la povertà delle popolazioni dellItalia
    meridionale, mostrandone tutta la dignità, la
    cultura, e la necessità di superarne i problemi
    secolari come priorità del paese. Continuò come
    narratore della resistenza attraverso due
    capolavori come tutti a casa e la ragazza di
    Bube nei quali non nascose le tragedie personali
    che la guerra e la scelta della Resistenza ebbero
    sui destini delle persone implicate. Anzi,
    sottolineando il valore di quelle scelte, a volte
    più subite che volute ma poi estremamente
    consapevoli, ne esaltò, infine, il valore
    emblematico per tutto il popolo italiano del
    tempo. Poi, con il dramma sociale Delitto
    damore illustrò la tragedia dellemigrazione
    dei popoli del sud-italia al nord
    industrializzato allinterno di una drammatica
    storia damore tra due innamorati, interpretati
    da S. Sandrelli (ragazza del Sud) e da G. Gemma
    (operaio del Nord), evidenziando senza retorica
    anche lincontro/scontro tra le due diverse
    culture del paese. Poi, si rivolse a raccontare
    linnocenza dei bambini attraverso Incompreso,
    grande successo melò del tempo, e il Pinocchio
    televisivo. Sono entrambi storie nelle quali
    Comencini racconta tale innocenza attraverso
    anche le inevitabili futili menzogne, ma mette al
    centro di quelle storie la necessità di cercare
    di diffondere quella condizione dinnocenza anche
    negli strati adulti della popolazione, come
    requisito necessario ad una crescita piena di
    entusiasmo e di valori trasparenti per la società
    italiana.

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CINEMA E CULTURA
  • segueTributo a LUIGI COMENCINI e il film THE
    ILLUSIONIST
  • Comencini si è caratterizzato in tutti i suoi
    film come cineasta dellantiretorica, come un
    cantore autentico dei sentimenti più sinceri del
    popolo italiano, ogni volta con sensibilità,
    umanità e trasparenza cercando di illustrare
    anche il suo bisogno di innocenza, laddove era
    necessario.
  • Così ci piace salutarlo.
  • Di converso, sottolineiamo tra le offerte uscite
    in questo primo scorcio di 2007 il film
    dellinglese Neil Burger, the Illusionist , che
    narra le vicende di un grande illusionista/mago
    nella Vienna imperiale dei primi anni del 900.
  • Il film racconta una bella storia damore quasi
    impossibile tra il mago, Edward Norton, di
    provenienza sociale povera, e la duchessa,
    Jessica Biel, poi promessa sposa allerede al
    trono imperiale, il principe Leopoldo. La tesi di
    questo film è che le pratiche magiche,
    illusionistiche possono essere vere o false ma
    sembrano vere a chi le fruisce e che, inoltre,
    esse possono cambiare i destini degli uomini
    rendendo giustizia e, inoltre, possono anche
    ri-modulare la Storia conosciuta. Infatti,
    attraverso gli strumenti dellillusione il mago
    risolve la storia creando una versione diversa,
    più credibile, del suicidio del principe
    Leopoldo, notoriamente suicidatosi a Mayerling,
    per limpossibilità di amare una ballerina di
    umili origini, scandalo terribile per lepoca.
    Linteresse per questo film è che tale illusione,
    tale magia è la stessa, propria, intrinseca del
    cinema narrativo. Pensiamo, credendo di non
    esagerare, che ad un genio del cinema quale Orson
    Welles (se ricordiamo il suo film F for
    Fake(Falso) ma un po anche tutta la sua
    cinematografia) tale film sarebbe piaciuto
    perché, non a caso, Egli era anche appassionato
    di illusionismo, come strumento per la creazione
    della finzione che sembra verità. Il Cinema,
    appunto. Per questo ed è proprio il caso di
    dirlo, il film The Illusionist ci restituisce
    tutta intera la magia del cinema.

10
FLASH
Nota del vignettista volevo fare una vignetta
sulla nascita del partito democratico, ma ,
francamente, non ci ho trovato nulla da
ridere. Gio.ca07
11
La Redazione
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