Title: Caratteristiche biologiche dei virus influenzali e del virus di Newcastle
1Caratteristiche biologiche dei virus influenzali
e del virus di Newcastle
- Francesco Tolari
- Dipartimento di Patologia Animale
- Università di Pisa
2I virus influenzali
- Famiglia Orthomixoviridae (virus a RNA
monocatenario segmentato, provvisti di envelope
con H e N) - tipo A (spettro ospite molto ampio)
- tipo B (soltanto nelluomo)
- tipo C (uomo, cane, suino)
3(No Transcript)
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7Importanza dei recettori
- Stipiti aviari richiedono recettori alfa 2-3
- Stipiti umani richiedono recettori alfa 2-6
- I suini possiedono entrambi i tipi di recettori
8Penetrazione del virus nelle cellule
- Il precursore della molecola dellemoagglutinina
richiede una digestione proteolitica per essere
attivato e fondersi con la membrana dellendosoma
- la presenza o meno di aminoacidi basici multipli
nel sito di clivaggio regola il tipo di enzimi
proteolitici che posso condurre la digestione
9- Virus a bassa patogenicità (LPAI) non contengono
aminoacidi basici ed il sito di clivaggio è
digerito solo da enzimi tripsino-simili - Virus ad alta patogenicità (HPAI) contengono
aminoacidi basici e il sito di clivaggio è
digerito da proteasi ubiquitarie
10Virus influenzali tipo A
- Suddivisi in sottotipi sulla base delle H e N
- si conoscono 16 differenti H e 9 N
- notevole variabilità antigenica per le diverse
combinazioni di H e N che si possono avere - notevole variabilità biologica infettano uccelli
selvatici, pollame, uomo, maiale, cavallo,
mammiferi marini - variabilità e ampio spettro di ospite sono le
strategia di conservazione in natura
11Variabilità dei virus influenzalimeccanismi
molecolari
- Drift antigenici (tutti i tipi e i sottotipi)
- - una o più mutazioni puntiformi delle H e N
- Shift antigenici (propri del tipo A)
- - riassortimento tra virus diversi (umani e
animali) può avvenire negli uccelli, nel suino,
nelluomo
12ORIGINE DEL VIRUS RESPONSABILEDELLA INFLUENZA
HONG KONG (1968)
13Modificarsi per riemergere
16H principali determinanti antigenici
mutazioni puntiformi Antigenic drift
9 N
8 segmenti di RNA Riassortimento Antigenic
shift
14Epidemia influenzale umana
- Si verifica periodicamente a seguito delle
minime modificazioni antigeniche dei virus che
avvengono sotto la pressione selettiva della
immunità di popolazione (drift antigenici)
15Pandemia influenzale umana
- Focolaio globale di influenza che avviene quando
un nuovo virus influenzale compare o riemerge
nella popolazione umana, diffonde rapidamente e
causa malattia - - riassortimento durante la trasmissione
interspecie (shift antigenico) - - ricomparsa di virus già circolati in passato
16Le pandemie del 1900
- Spagnola (1918-19) H1N1
- Asiatica (1957-58) H2N2
- Hong kong (1968-69) H3N2
- Russa (1977) H1N1
- () ricombinazione fra virus aviari e umani
17Comparsa sottotipo A/H2N2Pandemia asiatica 1957
Nel tratto respiratorio del suino recettori per
virus aviari ed umani
UOMO H1N1
UOMO
SUINO (vaso di ricombinazione)
ANATRA H2N2
H,N,PB1
18Gli Ac verso le H sono importanti per la
neutralizzazione del virus, quelli verso le N
diminuiscono la diffusione del virus
emoagglutinina
neuroaminidasi
8 segmenti genomici di RNA
19Gli antigeni H sono i più importanti per la
protezione vaccinale
- Vaccinazione DIVA
- Vaccinare con H7 N3 per proteggere contro H7 N1
- Consente di svelare anticorpi anti N1 negli
animali infetti
20Infezione asintomatica, localizzazione
intestinale, equilibrio stabile ospite virus,
virus a bassa patogenicità congelamento
evolutivo
Evoluzione divergente il virus si modifica per
cercare altri spazi
21Virus HP in selvatici
- Presenza rara
- 1961 in Sud Africa (sterne)
- Paesi asiatici H5N1 dal 2003
- Lago Qinghai (Cina) maggio 2005 (oca indiana, due
tipi di gabbiani, cormorani, casarca) - Possibile anche la conversione da HP a LP
(evoluzione convergente)
22Ruolo centrale dei virus aviari nella
trasmissione interspecie
UOMO
H5N1, H7N7, H9N2
ANATIDI
SUINO
POLLAME
H1N1 Europa 79-80, Cina 89-90
H3N8 Cina 89-90
CAVALLO
23Influenza aviare
- Malattia che colpisce pollame ed uccelli,
sostenuta da virus influenzale A tutte le
combinazioni di H e N sono state ritrovate negli
uccelli - stipiti ad alta (HPAI) solo stipiti H5 e H7
- Stipiti a bassa virulenza (LPAI), gli stipiti ad
alta virulenza derivano da quelli a bassa
virulenza
24Aspetti molecolari della patogenicità
- Clivaggio del precursore della emoagglutinina
essenziale per linfettività - Sequenza aminoacidica a livello del sito di
clivaggio condiziona il clivaggio da parte di
enzimi dellospite - Virus a bassa patogenicità clivaggio da enzimi
simil-tripsinici - Virus ad alta patogenicità clivaggio da enzimi
simil-proteasici (furina) presenti in tutti i
tessuti
25Malattia da virus LPAI
- Malattia di modesta gravità con lievi sintomi
respiratori e lesioni apparati respiratorio e
riproduttivo - Sinusite, congiuntivite
- Splenomegalia
- Pancreatite e duodenite
- Diminuzione ovodeposizione
26HPAI in polli e tacchini
- Nessun sintomo patognomonico
- insorgenza improvvisa e alta mortalità con pochi
sintomi e lesioni - sintomi respiratori
- lacrimazione
- sinusite
- edema della testa e del collo, periorbitale
- cianosi cresta e bargigli
- emorragie sottocutanee (ai tarsi)
- diarrea
- cessazione ovodeposizione
27- convulsioni, atassia, paralisi delle ali
- emorragie su epicardio, mucose respiratoria e
digerente, muscoli - pancreatite
- essudato sieroso nel pericardio
- necrosi puntiforme miocardio milza
- aerosacculite e congestione polmonare
28(No Transcript)
29Malattia di Newcastle
- Malattia altamente contagiosa spesso letale di
volatili domestici e selvatici che colpisce gli
apparati respiratorio e digerente ed il SNC - La variabilità della virulenza degli stipiti
condiziona i vari aspetti clinici
30Il virus
- Paramixoviridae
- Singola molecola di RNA monocatenario
- Envelope con emoagglutinine e neuraminidasi
- Antigenicamente abbastanza omogeneo (un solo
sierotipo) - Variabilità della virulenza (velogeni, mesogeni,
lentogeni) indice di patogenicità intracerebrale
31Diversa patogenicità
- Velogeni viscerotropi (emorragie apparato
digerente) - Velogeni neurotropi ( sintomi neurologici e
respiratori) - Mesogeni (sintomi respiratori, bassa letalità)
- Lentogeni pneumotropi (lievi sintomi respiratori,
infezione subclinica) - Lentogeni enterotropi (infezione subclinica,
apparato digerente)
32Aspetti molecolari della patogenicità(sito di
clivaggio proteina F)
- Proteina F fattore di fusione tra cellule
contigue infette - siti di clivaggio di vira avirulenti sono clivati
da enzimi tripsino-simili - siti diclivaggio di virus virulenti sono clivati
da proteasi presenti in notevole varietà di
cellule e tessuti
33Trasmissione
- Virus resistente dei virus influenzali
- Trasmissione aerogena
- Fecale-orale con alimenti e acqua
- Animali, personale, veicoli vari, prodotti e
sottoprodotti (uova, pollina, piume)
34Spettro dospite
- Numerose specie di uccelli domestici e selvatici
gt 250 - Nel piccione, malattia a rapido decorso,
anoressia congiuntivite e sintomi nervosi
35La malattia
- Depressione
- difficoltà respiratorie
- Diarrea
- Sintomi nervosi (tremori, convulsioni,
torcicollo) - Emorragie puntiformi sottomucosa del
proventricolo - Ulcere ed emorragie ciechi e tratto terminale
intestino - Flogosi catarrale apparato respiratorio
- Suffusioni emorragiche in vari organi
36Rischio zoonosico
- Agente classe 2 (rischio individuale e collettivo
limitato) - Poche segnalazioni congiuntivite, sintomi
simil-influenzali - Contatto diretto con cariche elevate
(laboratorio, macellazione, vaccinazione,
estinzione focolai) - mai segnalata trasmissione interumana
37 Non ne posso più
Grazie per lattenzione